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Roberto Zanda non si abbatte, anzi, punta sull’ironia: “Piedi amputati? almeno non puzzano”

Foto Ansa

Nelle situazione più difficili della propria vita o ci si abbatte o si reagisce. Tra i tanti modi di reagire, Roberto Zanda – l’ultramaratoneta cagliaritano ricoverato nell’ospedale Parini di Aosta e in attesa di sapere se gli verranno amputati mani e piedi – ha scelto l’ironia.

«Oggi nuovo colloquio con l’equipe del Parini che non smetterò mai di ringraziare per le amorevoli cure – racconta su Facebook -. Il quadro è abbastanza delineato, la prossima settimana lo scoprirò. Bisogna stringere i denti in questa fase di sperimentazione, mix iperbarica e vascolarizzazione. In ogni cosa bisogna trovare una motivazione, la prima è essere vivo. La rottura e’ stare qui in questo letto. Una vita nuova, come un bambino che nasce mi aspetta».

Poi ipotizza la sua vita dopo l’eventuale amputazione di mani e piedi: «Vantaggio Mani: non me le devo lavare in continuazione; con un uncino posso girare la bistecca con aglio e prezzemolo molto più agevolmente; me le posso fare multiuso con fischietto, bussola incorporata, bluetooth; mano multichef. Vantaggio Piedi: intanto non puzzano; protesi abbronzata con pinocchietto al ginocchio; mi darò alla marcia su strada. Svantaggi: stile di vita migliore di quello che avevo prima».

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