Site icon cagliari.vistanet.it

Caso via Tiepolo: il Movimento Animalista incalza e chiede che vengano rispettati tutti i punti del regolamento

L’avvenimento che ha fatto scalpore è accaduto nei giorni scorsi e precisamente il 4 di gennaio: nella palazzina di via Tiepolo a Mulinu Becciu, una casa albergo dove risiedono 74 persone, è stato affisso un cartello dove, a seguito di sopralluogo della Asl e dei vigili urbani, era scritto che le famiglie con animali domestici avrebbero dovuto provvedere a sistemare altrove i loro cani e gatti. Il regolamento, datato 2011, dice infatti che nella struttura, che si ricordi, è provvisoria, non possono dimorare animali domestici.

L’assessore comunale ai lavori pubblici Gianni Chessa lo ritiene corretto in quanto la presenza di animali, in stanze e non case, di 15-18 mq non sia a norma dal punto di vista igienico, così come sottolineato dalla Asl. Il movimento Animalista Sardegna dal canto suo e prendendo a carico le richieste e gli appelli delle famiglie che risiedono nella struttura, (si tratta di 36 famiglie anche con minori), solleva, oltre a quello degli animali, altre magagne: se si vuole far rispettare questo punto del regolamento, ossia via cani e gatti, perché non far rispettare anche gli altri? Perchè in alloggi temporanei vivono gruppi familiari da anni? Perchè la sala cucine e la lavanderia non funzionano?

Ma vediamo nel dettaglio dalla coordinatrice del Movimento Animalista Sardegna, Anna Rita Salaris, i punti presi in esame. “In relazione agli articoli pubblicati in questi giorni, relativi allo sfratto delle famiglie di via Tiepolo a Cagliari a causa della presenza di animali intendiamo chiarire alcuni punti del Regolamento chiamato in causa ed esaminato anche con l’Assessore ai Lavori Pubblici di Cagliari, Gianni Chessa.

Il giorno 5 gennaio 2018, insieme ad altre due componenti del Movimento Animalista, accogliendo la richiesta d’aiuto fatta attraverso la stampa dalle famiglie interessate, mi sono recata presso la struttura di Via Tiepolo, Mulinu Becciu. Dopo aver letto l’annuncio affisso al portone d’ingresso dello stabile, siamo state bloccate dal responsabile della cooperativa, in quanto in quella struttura non esiste il libero accesso, come da regolamento, a noi, fino ad allora, sconosciuto.
Ci hanno invitate nel loro ufficio e ci siamo confrontati sul problema a lungo, loro hanno esposto le ragioni sollevate da lamentele di alcune famiglie a cui disturba la presenza di animali, per questioni igieniche (l’art. 8 del Regolamento della Casa Albergo vieta al punto h l’introduzione ed il mantenimento di animali). Dopo il lungo confronto, abbiamo chiesto ed ottenuto di parlare con le famiglie interessate e sottoposte a questo provvedimento.
La realtà che viene alla luce, dai racconti delle persone, è certamente, a mio avviso, molto più seria ed urgente dell’allontanamento di 6 cani e 2 gatti. Una persona ci racconta di essere “parcheggiata” lì da ormai 17 anni; un’altra da 8 anni; altri da 6/7 anni e qualcuno da 4. Un’altra signora, proprietaria di un cane di piccola taglia, ci dice che vive li con la sua famiglia composta da 5 persone, di cui 3 minori, in 21 mq da ormai 6/7 anni; un’altra ragazza vive li da 5 anni e lamenta di doversi lavare la faccia e fare i piatti nello stesso lavandino. Ha un pinscher (disabile!) e lo porta fuori con sè tutto il giorno anche a lavoro. Al 2° piano vive un ragazzo disabile, che molto spesso è costretto a stare in casa, in quanto l’ascensore ripetutamente danneggiato non funziona. Lo spazio delle stanze è di circa 15/18 mq e nelle stesse vivono più di 2 persone.
Veniamo anche a conoscenza che da molto tempo non sono agibili i locali ad uso cucina e lavanderia, perciò le persone sono costrette a cucinare, mangiare, lavare gli indumenti in camera!!! Altra cosa che appare strana è il fatto che soltanto ora, dopo tutti questi anni, 30 famiglie, sarebbero spaventate dagli animali e preoccupate per la questione igienica; qualcuno riferisce di urina ed escrementi di cane nelle scale e nell’ascensore, oltre all’esterno nel cortile condominiale.
Ci sono poi, alcune persone che non vivono stabilmente nella stanza assegnata da molto tempo, eppure l’art. 13 dispone che chi non dimora per più di 10 giorni consecutivi deve lasciare la struttura: l’art. 10 del regolamento recita che gli occupanti la struttura sono obbligati alla presentazione della domanda ad ogni bando di assegnazione di alloggio comunale, ma pare, a detta dell’Assessore, che nessuno controlli questo requisito. Ora mi chiedo: di 36 famiglie quante hanno partecipato al bando in tutti questi anni? E come mai sono ancora tutte lì, anche a distanza di 17 anni? Alla luce di tutto ciò, visto che il regolamento è datato 18 marzo 2001 è mai possibile che si aspetti al 2018 per attuare le regole?
Dopo la lunga chiacchierata si è capito che il problema era la pulizia delle urine e degli escrementi, soprattutto in estate. Siamo, quindi, venute ad un compromesso con i proprietari degli animali, e, giovedì 11 gennaio, abbiamo consegnato loro, sacchetti e portasacchetti per escrementi di cane, detersivi per la pulizia dalle urine, ed attendiamo che i proprietari facciano ora quello promesso, compreso portare fuori, i cani, soprattutto i più grossi con il guinzaglio e la museruola e raccogliere i loro bisogni.
L’8 gennaio, per correttezza, ho contattato l’Assessore, il quale mi ha gentilmente ricevuta. Ho spiegato il nostro ruolo ed intervento, e lui mi ha mostrato la documentazione, e gran parte di ciò che ci è stato raccontato corrisponde ai fatti ed ai dati che ho potuto visionare. L’assessore però, nonostante il nostro tentativo di mediare con la proposta che i proprietari saranno più disciplinati, dice che deve far rispettare il regolamento. A quel punto gli faccio notare che il regolamento è formato da 16 articoli e che tutti devono essere rispettati!
L’art. 3 per esempio, recita che le famiglie possono soggiornare nella struttura per un periodo massimo di 24 mesi; ma lui continua a parlare dell’art.8, che è formato a sua volta da tanti punti, infatti la parte che riguarda gli animali si trova alla lettera h. L’assessore dimentica che alla lettera e) viene indicato che è fatto ASSOLUTO DIVIETO di cucinare al di fuori degli spazi assegnati (sala Cucina), al punto e) viene indicato l’OBBLIGO DI UTILIZZARE ESCLUSIVAMENTE il servizio Lavanderia predisposto all’interno della struttura con divieto assoluto di installare lavatrici nei bagni assegnati. Peccato che l’Assessore dimentichi che sia la sala Cucina che la Lavanderia siano state smantellate e le porte assicurate con vistosi lucchetti. Non parliamo poi della condizione degli infissi, delle scale, con le finestre che anche in questo periodo, rimangono aperte, a causa della mancanza delle maniglie di chiusura e dei nastri delle tapparelle rotte, oltre al sistema antincendio completamente fuori uso. Ma tutte queste cose all’assessore non interessano evidentemente: rimane fossilizzato sul problema cani e si dice già pronto al loro trasferimento presso il canile municipale di Via Po a Cagliari.
Gli faccio notare che gli animali sono tutti microchippati, e quindi di proprietà e che poi la sua manovra andrebbe a toccare le casse comunali. Lui gioca la carta Asl che è intervenuta, ma nella relazione, come Chessa stesso ammette, dice tutto e non dice nulla: viene semplicemente dichiarato che non è consigliabile avere un animale e che qualche escremento di cane è stato rinvenuto all’esterno della struttura. Mi sembra un po’ pochino per sfrattare queste famiglie! A quel punto dico all’Assessore che sarò io a chiedere l’intervento della ASL affinchè attesti l’idoneità delle stanze di 15/20 mq per ospitare fino a 5 persone con la presenza di minori e che vengono utilizzate come stanza da letto, cucina, bagno, lavanderia. A questo punto riesco a strappare la promessa che il Regolamento verrà modificato entro il 2018 ma fino ad allora che si farà? Faccio la proposta di spostare quelle famiglie in altre case e lui mi dice che non ci sono case disponibili, mostrandomi un librone con le richieste di alloggi comunali e pubblici.

Alla fine con il pretesto dell’ora ormai tarda, mi saluta lasciandomi la sua email per eventuali proposte. Peccato però che lui abbia già deciso, come dichiarato ieri su altra testata, che gli animali devono andare in canile o presso parenti ed amici. Assessore a questo punto NOI faremo GLI INTERESSI DEGLI ANIMALI e dei loro padroni, la partita comincia! Anche perchè in data 16 e 18 ottobre 2017 risulta su stampa che 70 famiglie rifiutano una casa popolare in zone come via Seruci, Sant’Elia,via Podgora. Ma allora le case ci sono o no? Diamole alle famiglie di via Tiepolo”.

Exit mobile version