I carabinieri della radiomobile di Cagliari hanno arrestato nella notte un ragazzo di 21 anni del Gambia, Abodou Mane, per il reato di rapina ai danni di un connazionale e per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

I militari sono intervenuti dopo essere stati allertati da un ragazzo di 27 anni, anche lui del Gambia, che ha raccontato di essere stato avvicinato e rapinato da un connazionale di 21 anni, che minacciandolo con il coltello si era fatto dare il cellulare e 50 euro in contanti. 

I carabinieri hanno trovato Mane, senza fissa dimora e richiedente asilo con alcuni precedenti penali, in un edificio abbandonato in via Riva di Ponente. Dopo averlo perquisito hanno poi trovato il cellulare e il denaro sottratto al connazionale, ma anche 2 grammi di anfetamina, 7 di marijuana e 350 euro in contanti. Il giovane è stato arrestato e portato a Uta in attesa di processo. 

Secondo la tradizione sarda ( ma non solo) il pane messo al contrario sul tavolo da imbandire è portatore di disgrazia e comunica mancanza di rispetto nei confronti degli altri commensali. Sicuramente i vostri nonni, almeno una volta, vi avranno sgridati nel vedervelo fare, ma forse non vi hanno mai spiegato il perchè tenevano al fatto che il pane venisse messo in tavola nel verso giusto.

Le spiegazioni sono varie e affondano le radici nell’antichità.

La prima, quella che tutti probabilmente conoscono, è legata alla religione. Il pane da sempre simboleggia il corpo di Cristo e chiaramente non è cosa bella e gradita che lo si presenti capovolto.

Ma esiste un’altra spiegazione, storica, che affonda le radici nel Medio Evo e che dalla Francia, di bocca in bocca, potrebbe essere arrivata in Italia e poi in Sardegna.  Nel Quattrocento, infatti, quando purtroppo era molto in voga la pena di morte, i fornai del regno avevano una sorta di “codice” tra loro.

Il pane è sempre stato visto, come dicevamo, alla stregua di un alimento sacro e quando i fornai erano costretti a venderlo ai boia che tanto disprezzavano, lo facevano preparandolo di bassissima qualità e porgendolo capovolto agli aguzzini. Si dice che fu per questo che il monarca Carlo VII escogitò la soluzione di far lavorare i boia incappucciati, così da non essere riconosciuti.