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“Vengo anch’io”: a breve il lancio della piattaforma che abbatte le barriere

Quante persone con mobilità ridotta, temporanea o permanente, causata da disabilità o età avanzata, si trovano costrette a rinunciare alla possibilità di partecipare a spettacoli ed eventi culturali? Quante preferiscono accantonare l’idea di una piacevole serata, dovendo fare i conti con l’altrimenti indispensabile aiuto di amici e parenti, già così necessario per tutta una serie di questioni pratiche e burocratiche? È da queste e altre analoghe riflessioni che è nata l’idea di Vengo anch’io, «un tentativo di promuovere il volontariato nei territori di Sardegna e Puglia e, soprattutto, migliorare l’accessibilità agli eventi culturali». Un sostengo che passerà per un sito web e un’applicazione per mobile, che verranno resi fruibili già nelle prime settimane del 2018.

Un «progetto pilota», lanciato nella speranza che sempre più fra enti, festival, volontari e utenti decidano di affidarsi a una sovrastruttura capace di favorire nuove connessioni ed eliminare quelle barriere che troppo spesso riducono drasticamente il ventaglio di possibilità per il tempo libero di una consistente fetta della cittadinanza. Ma quale sarà, esattamente, il funzionamento di Vengo anch’io, ideato dall’associazione cagliaritana Prohairesis, finanziato dalla Fondazione CON IL SUD e sostenuto da Confcooperative Sardegna e Confcooperative Puglia, dalla fondazione Responsabilità Etica e dall’associazione pugliese Diotimart?

«Si tratterà in realtà di un meccanismo molto semplice», spiega Daniela Poddesu, responsabile del progetto insieme ad Alessandra Pinna. «Una volta iscritto alla piattaforma, l’utente potrà registrarsi  in qualità di volontario, utente con necessità d’accompagnamento, azienda di trasporto intenzionata a mettere a disposizione il proprio servizio o ente promotore di eventi. In questo modo la piattaforma stessa si occuperà di fornire all’utente una lista degli eventi facenti parte del circuito, e di metterlo in contatto con un volontario adeguatamente formato, dopo aver accertato la compatibilità tra i due profili». Volontari che verranno anzitutto formati in una prima fase, per divenire a loro volta formatori grazie a esperienze e competenze acquisite sul campo. Capaci poi, attraverso «un continuo scambio di buone prassi», di rendere il progetto più facilmente sostenibile nel lungo tempo.

«La cultura che vorremmo trasmettere e incentivare è data anche dalla partecipazione a un semplice Consiglio comunale o regionale, situazioni da cui spesso le persone con disabilità sono tagliate fuori anche, in alcuni casi, per la presenza di barriere architettoniche non facilmente superabili. – precisa Alessandra Pinna. L’idea è quella di un progetto di pubblica utilità, facilmente esportabile nei vari Comuni sardi, nel territorio nazionale e, un domani, anche all’estero»

Come detto, il lancio della piattaforma è previsto per le prossime settimane. «Ma noi siamo già operativi», conclude Poddesu. «Chiunque fosse interessato, a qualsiasi titolo, può già contattarci attraverso i canali ufficiali del progetto, come indicato su www.vengoanchio.eu»

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