La Sella del diavolo riavrà la sua grande croce in ferro. Le autorizzazioni ci sono, al via ora la raccolta fondi
La Sella del diavolo riavrà finalmente la croce di ferro che per anni, con la sua esile sagoma, ha dominato il promontorio tanto caro ai cagliaritani. È dei giorni scorsi, infatti, la notizia che il SUAPE del Comune di Cagliari
La Sella del diavolo riavrà finalmente la croce di ferro che per anni, con la sua esile sagoma, ha dominato il promontorio tanto caro ai cagliaritani. È dei giorni scorsi, infatti, la notizia che il SUAPE del Comune di Cagliari ha rilasciato l’autorizzazione al progetto presentato dalla Parrocchia cagliaritana Vergine della Salute e dall’Arcidiocesi di Cagliari.
Quella della Sella del diavolo era una croce che risaliva al dopoguerra e che una decina di anni fa, a seguito di una bufera che investì la città, andò giù intatta insieme ad una parte del costone crollato. A gennaio di quest’anno, nella stessa area è ricomparsa una croce (questa volta illuminata, ndr) ma dopo tre giorni è stata rimossa dai militari perché abusiva. Oggi si è arrivati quasi all’epilogo di un lungo percorso, durato circa due anni e mezzo, che ha visto coinvolti diversi enti i quali, per competenze diverse, sono stati chiamati ad esprimere ciascuno il proprio parere sul progetto.
Tutto ha avuto inizio nel 2015 quando Padre Enrico Spano, parroco della chiesa Vergine della Salute in via Ausonia a Cagliari, notò per caso la scomparsa della croce sul promontorio della Sella del diavolo. Due suoi parrocchiani, presa a cuore la vicenda, iniziarono a fare delle ricerche, risalendo alla posizione originaria della croce. I due parrocchiani proposero quindi a Padre Enrico di chiedere una nuova installazione della croce che, in effetti, era là da lungo tempo.
A quel punto Padre Enrico Spano coinvolge Padre Mariano Asunis, cappellano militare, e insieme si rivolgono alle varie autorità che hanno competenza sul promontorio, una zona fortemente tutelata dal punto di vista paesaggistico. L’area, infatti, è di proprietà del demanio militare ma viste le caratteristiche ambientali la sua gestione coinvolge anche il servizio Tutela del paesaggio della Regione; inoltre, di quella stessa area è concessionario il Comune di Cagliari. Tante le richieste inviate e altrettante sono state le modifiche richieste al progetto, così come le perizie eseguite per verificare l’impatto della croce sull’ambiente circostante. «Abbiamo dovuto cambiare la posizione nella quale si trovava in origine la croce – ha spiegato Padre Enrico – perché quel punto non era più stabile e ci siamo tenuti lontani dall’area archeologica che sta a 500 metri dal punto in cui sorgerà la croce». 18 progetti presentati in totale e diversi incontri con il Comune e la Regione per fare in modo che tutto fosse in regola.
«Avremmo voluto posizionare la croce già per il 2016, in occasione dell’Anno della Misericordia indetto da Papa Francesco – racconta Padre Enrico – ma i tempi si sono allungati. Sarebbe stato bello poter celebrare una messa lassù vicino alla croce, con quel panorama splendido». Ora la croce si potrà mettere ma occorrono i soldi per acquistarla e soprattutto pagare i lavori di installazione. Il costo maggiore, infatti, ce l’ha il carotaggio del terreno necessario per fissare bene la croce che sarà alta 5,40 m.
«Siamo felici di aver concluso questo lungo iter – ha dichiarato Padre Enrico Spano – diciamo che la parte più complessa si è conclusa, ora dobbiamo raccogliere i fondi per finanziare l’opera».
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