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Un passo indietro da 10 milioni di euro. Le partecipazioni della Regione passano da 91 a 18

villa devoto con pigliaru

In passo indietro, anzi, settantatré. Tante sono le società partecipate dalle quali la Regione si sfilerà nei prossimi anni. Un disimpegno che porterà a un risparmio di 9 milioni e mezzo, più ulteriori tre legati al risultato di alcune liquidazioni.

Questo pomeriggio a Villa Devoto, il Presidente Francesco Pigliaru ha illustrato il piano di revisione straordinaria delle partecipazioni detenute dalla Regione Sardegna. Troppe, e spesso inutili, le 91 società che vedono una partecipazione (diretta o indiretta) della RAS. Il risparmio verrà da diverse voci di spesa: liquidatori, affitti, società di revisione, di vigilanza, ma non dal personale. Il taglio delle partecipate non sarà anche un taglio di personale. I livelli occupazionali rimarranno immutati, e i dipendenti degli enti soppressi, verranno ricollocati su quelli superstiti (SFIRS innanzitutto).

Il disimpegno della Regione avverrà sotto varie forme: liquidazioni (alcune ormai in corso da quasi vent’anni), cessione e fusione. I tempi di attuazione del piano non sono ancora certi: molto dipende infatti dalla collocazione sul mercato delle quote di alcune società che si intende cedere, ma è verosimile che, attraverso diversi step, si arrivi a 18 società partecipate (10 in maniera diretta, le altre indirettamente) entro la fine del 2018.

Le società destinate a rimanere in ambito regionale sono dunque: Janna scrl, Sardegna.it, Carbosulcis, Igea, Abbanoa, Insar, Sotacarbo, SFIRS, Arst, Sogaer, Geasar, Sogeaal, Centralabs, CCBA, Porto Conte Ricerche, Pula Servizi e Ambiente, CRS4 e DASS. Ma la riduzione riguarderà anche le controllate indirette, che in linea di massima vedranno la riduzione della partecipazione della Regione

 

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