A Cagliari, tra via Castiglione e via Grandi, la prima piazza in Italia dedicata al Rotary
«Siamo felici di poter dedicare al Rotary questo spazio della città che verrà vissuto e frequentato non solo dai soci ma da tutti i cittadini». Non è voluto mancare il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, alla intitolazione all’associazione internazionale del
«Siamo felici di poter dedicare al Rotary questo spazio della città che verrà vissuto e frequentato non solo dai soci ma da tutti i cittadini». Non è voluto mancare il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, alla intitolazione all’associazione internazionale del giardino situato tra via Castiglione e via Grandi che si è svolta questa mattina.
Presenti, oltre al primo cittadino, anche la vice sindaco, con delega alla Mobilità, Luisa Anna Marras, l’Assessore al Verde Pubblico Paolo Frau, il Presidente del Consiglio Comunale Guido Portoghese e il Presidente della Commissione Consiliare Personale e Affari Generali Roberto Tramaloni.
Alla cerimonia hanno partecipato anche i rappresentanti dei vari Rotary Club del capoluogo sardo, guidati dalla presidentessa del Rotary Club Cagliari Est, Cicci Ibba. «Questa piazza è un grande orgoglio per noi perché è di tutti i rotariani e non solo. Ci fa piacere che sia stata intitolata a noi perché oltre a fare tanti service internazionali, abbiamo lavorato parecchio anche per la città». Entusiasta ed emozionata anche il Governatore del Distretto 2080, Salvina Deaiana che ha confermato come quella di Cagliari sia l’unica piazza in Italia dedicata al Rotary.
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“Sa tunda”, il pane sardo a forma di stella con sette punte, una per ogni giorno della settimana
Sa Tunda è realizzato con semola di grano duro ed è caratterizzato da una superficie lucida di colore biscotto, mentre l'interno è bianco. La consistenza è tipica dei pani a pasta dura.
Sa Tunda è il pane tipico di Teulada, Sud Sardegna, con una storia antica che risale almeno al 1700. Questo pane, fatto di semola, ha una forma distintiva a sette punte, chiamate “pizzi”. Questa forma non è solo decorativa, ma ha anche una profonda connessione con la tradizione e la vita quotidiana dei pastori e contadini locali.
Le sette punte di Sa Tunda rappresentano i sette giorni che trascorrevano tra una panificazione e l’altra. Ma hanno anche un significato pratico, corrispondendo alle sette porzioni di pane necessarie per un pastore o un contadino che trascorreva l’intera settimana lontano da casa, occupandosi delle greggi o lavorando nei campi.
Sa Tunda è realizzato con semola di grano duro ed è caratterizzato da una superficie lucida di colore biscotto, mentre l’interno è bianco. La consistenza è tipica dei pani a pasta dura.
La produzione di Sa Tunda ha radici profonde, testimoniando oltre un secolo di tradizione. In passato, il pane veniva preparato il sabato e consumato durante tutta la settimana. L’impasto veniva lavorato a mano per molte ore, e per favorire la lievitazione, durante l’inverno, i pani venivano posizionati vicino al caminetto e coperti con teli di lana per mantenere una temperatura costante.
La storia di Sa Tunda non è solo gastronomia, ma anche un riflesso delle antiche pratiche e della vita quotidiana della comunità locale, sottolineando l’importanza del pane nella cultura e nell’economia tradizionali sardo.
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