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In Sardegna crescono le richieste per l’ecobonus: 78 milioni di euro di sgravi per ristrutturazioni edili e risparmio energetico

edilizia, immagine simbolo

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In Sardegna crescono le fruizioni del cosiddetto ecobonus: un vero e proprio boom per le ristrutturazioni edili e per il risparmio energetico che, nel 2015, si attesta a circa 78 milioni di euro. È questo l’ammontare delle detrazioni per le ristrutturazioni edili e per il risparmio energetico che i sardi hanno dichiarato al fisco nel 2015, una cifra che sarà restituita nell’arco di dieci anni a coloro che hanno deciso di riqualificare il proprio patrimonio abitativo. Un aumento della fruizione dei due sgravi che ha portato una boccata d’ossigeno per costruttori, impiantisti, produttori e installatori, ingegneri, geometri e indotto.

Nonostante la crisi nera del mondo dell’edilizia, si assiste ad una crescita degli interventi nelle abitazioni. Questa interessante fotografia della realtà isolana è stata scattata da uno studio sugli sgravi fiscali in edilizia, realizzato dall’Osservatorio per le micro e piccole imprese di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati relativi al 2015 del MEF – Dipartimento della Finanze.

Certo, l’edilizia sarda è ancora in apnea, ma nell’Isola la fruizione dei due sgravi è passata dai 42 milioni di euro del 2011, ai 61 milioni del 2013, fino a giungere ai 78 milioni del 2015, ultimo dato disponibile relativo alle dichiarazioni dei redditi. Stando ai dati, la Sardegna si piazza al 18esimo scalino nella scala nazionale tra le regioni che più hanno utilizzato le due agevolazioni: sul podio ci sono rispettivamente la provincia di Trento, quella di Bolzano e la Valle D’Aosta. Le detrazioni più richieste sono quelle relative al recupero del patrimonio edilizio, circa 65 milioni di euro, mentre quelle legate agli interventi per il risparmio energetico si fermano a 13 milioni di euro.

«Gli incentivi fiscali hanno impedito all’intera filiera dell’edilizia isolana di andare a fondo – ha sottolineato Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – sostenendo, salvando e rilanciando molte imprese che si occupano di costruzioni e ristrutturazioni, ma anche di riqualificazione del patrimonio immobiliare, del risparmio energetico, della difesa dell’ambiente». Per il presidente Meloni questi bonus hanno avuto anche positive ripercussioni per il rilancio di molte altre attività economiche dell’indotto.
Sebbene questa fotografia sia positiva, c’è ancora preoccupazione. «La preoccupazione è che per gli interventi di ristrutturazione – sottolinea Meloni – dal 1° gennaio la detrazione scenderà al 36 percento dall’attuale 50 percento. Ciò potrebbe avere un effetto negativo su chi volesse ammodernare la propria abitazione».

Tale preoccupazione si intensifica, se si guarda al panorama residenziale dell’Isola che registra ancora situazioni critiche: abitazioni datate, che versano in cattivo stato e, soprattutto, che consumano troppo. Lo studio di Confartigianato Imprese Sardegna ha passato al vaglio poco più di 5oomila abitazioni, costruite prima e dopo il 1981. Stando ai dati, il 17 percento del totale degli immobili analizzati (87.262 edifici) versa in pessime condizioni e ciò pone la Sardegna al sesto posto in Italia tra le regioni con un patrimonio immobiliare molto vecchio: nel Sassarese si trovano le abitazioni più antiche e in cattivo stato (19 percento), seguono, poi, l’Ogliastra (18, 1 percento), la provincia di Oristano (17,9 percento), il Medio Campidano (17, 8 percento), la provincia di Cagliari (16,8 percento) e, infine, quella di Carbonia-Iglesias (16, 5 percento). Si salva la provincia di Olbia-Tempio, dove le case che avrebbero bisogno di un restyling sono pari al 13, 9 percento.

La situazione è simile se si guarda al consumo di energia e al condizionamento: le case sarde prive di isolamento termico sono ancora troppe e il 61, 8 percento delle famiglie risiede in abitazioni in cui il calore si disperde nei mesi invernali e si accumula in quelli estivi, costringendo ad un uso elevato dei sistemi di climatizzazione e spreco di carburante ed energia elettrica.

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