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Scorie nucleari in Sardegna, Pili lancia l’allarme. Ma dal Ministero dell’Ambiente smentiscono: “Non c’è nulla di vero”

scorie nucleari

scorie nucleari

Mauro Pili lancia l’allarme. Una mobilitazione per dire no all’ipotesi che in Sardegna venga individuato il sito nazionale per il deposito unico delle scorie nucleari. Un pericolo reale, secondo il deputato di Unidos, se si legge tra le righe  del programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, depositato ad agosto dal Ministero dell’Ambiente.

«Decine di assemblee territoriali e uno schema di ricorso che ogni cittadino e ogni Comune potranno inviare al ministero dell’Ambiente per bocciare sul nascere la procedura di scelta del deposito unico di scorie radioattive – spiega Pili – ricordando che per opporsi c’è tempo fino al 13 settembre».

Perché proprio l’Isola? «Si capisce dai criteri individuati dall’Ispra – precisa – innanzitutto vengono escluse le aree vulcaniche attive e quiescenti, poi quelle contrassegnate da sismicità elevata e infine quelle interessate da fenomeni di fogliazione: l’Isola non rientra in nessuna di queste priorità di esclusione, anzi le simulazioni geosatellitari allegate confermano che sarebbe l’unica regione d’Italia a corrispondere ai criteri individuati». Da qui la necessità di «far sentire la propria voce, il Governo deve sconfessare questa ipotesi e dire con chiarezza ciò che intende fare»

Dal canto suo, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, getta acqua sul fuoco e rassicura: «Non c’è nulla di vero».

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