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Samuele Fenu: “I love diabete” continuano i traguardi del cagliaritano autore del progetto “Iroman diabete”

"I love diabete", Samuele Fenu durante l'Iroman

"I love diabete", Samuele Fenu durante l'Iroman

Positività, entusiasmo, passione. Quando si parla con Samuele Fenu, 38enne cagliaritano, si leggono tra le righe tante cose, ma soprattutto si riceve un prezioso messaggio: mai arrendersi, nonostante tutto.

Nato alla Spezia, ma vissuto sempre a Cagliari, ora trasferitosi a Lucerna, scopre di avere il diabete di tipo 1 e da quel momento in poi gli viene sconsigliato di fare sport e, al contrario, di condurre un certo tipo di regime di vita calmo e controllato. Come molti sapranno, il diabete è una malattia autoimmune dove le cellule pancreatiche produttrici di insulina vengono distrutte dal corpo in quanto riconosciute come nemiche e la regolazione dello zucchero nel sangue avviene per mezzo di somministrazione di insulina dall’esterno. In tanti avrebbero seguito il consiglio di allontanarsi dall’attività sportiva e molti lo fanno ancora oggi, ciò che ha dimostrato Samuele con la sua tenacia e il suo impegno è che c’è un’alternativa: tentarci, mettersi allo prova, con le dovute precauzioni e non lasciare che il diabete diventi un limite.

E così ha fatto il giovane cagliaritano, ha aperto la pagina Facebook progetto “Iroman Diabete” , il cui messaggio principale è: “Voglia di fare sport senza nessun limite o paura, perché ogni cosa è possibile se ci crediamo veramente”, dove Samuele condivide con gli iscritti le sue avventure nel mondo sportivo, perché, a chi che gli aveva consigliato di stare lontano dall’attività sportiva, lui proprio non ha dato ascolto. E come sottolinea lo stesso Fenu: «Non esiste soddisfazione più grande che dimostrare, a chi diceva che fosse impossibile, l’esatto contrario».

Supportato dall’Associazione Aniad, Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici, e con i dovuti accorgimenti, Samuele si lancia nei suoi progetti sportivi e niente sembra fermarlo: partecipa così ad un mezzo Iroman 1,9 km nuoto, 90 km bicicletta più mezza maratona finale, mostrando orgoglioso lo slogan “I love diabete” e poi, lo scorso Luglio 2017 a Zurigo, il primo Iroman: di 3.8 km di nuoto, 180 km di bici e 42,2 km di corsa, in totale ben 13 ore di fatica. Tuttavia, oltre all’emozione e all’entusiasmo contagioso con cui l’atleta sardo racconta della sua impresa, a stupire è il modo con cui parla di cosa significhi per lui fare sport: «Molte persone pensano che si tratti esclusivamente di superare i limiti e così non si godono ciò che davvero rappresenta questa disciplina» e continua: «Lo sport per me è soprattutto conoscersi, ascoltarsi, viversi il momento e quello che ti dà».

Venerdì, Samuele sarà ospite su Rai 1 per raccontare la sua storia e i suoi progetti che per il futuro non mancano di certo, intanto lui continua per la sua strada e, come ricorda in un suo post di Facebook: «Preparandosi bene, stando attenti e senza sottovalutare nessun particolare, non esistono tempi se impariamo ad ascoltare il nostro corpo…ma solo grandi emozioni…»

 

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