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Scorie nucleari in Sardegna, Pili: “Pronti a respingere il progetto a mano armata”

scorie nucleari

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Non le ha mandate a dire il leader di Unidos, il deputato Mauro Pili, che denuncia ancora una volta il rischio che le scorie nucleari che l’Italia deve smaltire, possano finire in Sardegna.

«Per il Deposito Unico Nucleare il governo punta ancora una volta sulla Sardegna. Questo è un progetto che verrà respinto a mano armata», ha detto oggi. 

«Non scrivono mai il nome della regione individuata – attacca – ma la procedura ferragostana porterebbe all’isola. L’avvio della consultazione pubblica per la valutazione strategica , partita nei giorni scorsi e che si concluderà il 13 settembre prossimo, è apparentemente rivolta al metodo, ma in realtà è tutta incentrata sul documento dell’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale denominato ‘guida tecnica n.29’». Secondo Pili si tratterebbe del «fulcro di questa consultazione obbligatoria ma nel contempo fumosa e silenziosa per individuare il deposito unico, una sovrapposizione criptata di documenti con un comune denominatore: escludere tutte le aree a rischio». Le aree a rischio, come si sa, sono gran parte d’Italia, cioè tutti quei territori che possono essere interessati da sismi e terrmoti. La Sardegna è una delle regioni considerate “a rischio minimo”, dai geologi.

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