L’ultima di Alitalia a Cagliari? Ha perso la bara di un turista belga morto di infarto mentre si trovava in vacanza in Sardegna.

Come una valigia. Léon Piron, un cittadino belga di 58 anni, è morto mentre era in vacanza a Cagliari. Un infarto poco prima di ritornare in patria, dopo alcuni giorni sulle spiagge.

La famiglia, che vive a Liegi, arriva nell’Isola. Dopo quasi una settimana, si riesce organizzare il rimpatrio della salma. La bara parte dall’aeroporto di Cagliari, diretta verso Bruxelles con un volo Alitalia. Ma durante lo scalo a Roma la bara viene scambiata con un altro e imbarcato su un volo diretto a Parigi. Persa.

Nuovi stress: il feretro viene individuato al Charles de Gaulle di Parigi. La famiglia manda una vettura a recuperare la salma. Sembra fatta ma nel frattempo Léon Piron era stato rispedito a Roma. Solamente dopo qualche giorno la famiglia è riuscita a recuperare la bara, tra l’altro molto danneggiata. In Belgio la vicenda è finita sulle prime pagine dei giornali e nei servizi dei tg.

La nuova continuità territoriale entra in vigore il 9 novembre ma solo per Alghero e Olbia. L’aeroporto di Cagliari non rientra nel sistema delle tariffe agevolate per i Sardi: il futuro  dello scalo di Elmas in mano  ai vettori low cost.

Si sono aggiudicate la gara Meridiana, per le rotte Olbia-Roma, Olbia-Milano, e Blue Air per le tratte fra Alghero e Fiumicino e Linate.

L’addio di Alitalia e la mancata offerta hanno creato il buco per Cagliari (e dire che l’allora assessore regionale Massimo Deiana aveva ostentato tranquillità, salvo poi andarsene a dirigere l’Autorità Portuale). E adesso? Adesso i politici devono rimboccarsi le maniche: Regione e Comune devono rendere ancora più bella e appetibile Cagliari. Attirare i vettori low cost, far aumentare esponenzialmente i voli per il capoluogo e quindi far abbassare i prezzi. Altrimenti, se ancora una volta dovessero affidarsi a scelte nazionali legate all’andamento di traballanti compagnie di bandiera, il rischio è quello che i prezzi salgano tantissimo. E a farne le spese sarebbero ancora una volta i cittadini.