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Il Bruco mela: la giostra più amata dai cagliaritani ha compiuto 30 anni. La sua storia raccontata dalla famiglia Steinhaus

bruco mela

Un faccione verde, due grossi denti bianchi che spuntano da un largo sorriso, un nasone tondo e nero e occhi socchiusi in un’espressione beata, come a godersi ogni volta il suo breve giro. È l’inconfondibile trenino del Bruco mela, la storica giostra cagliaritana, che con la sua mela verde gigante anima da trent’anni le serate di bambini e adulti sul Lungomare Poetto di Cagliari.bruco mela

La famiglia Steinhaus, cagliaritana ma di origini tedesche, che da quarantotto anni ha in concessione una parte dell’area giochi nella zona del Cavalluccio marino, lo acquistò nel lontano 1987 appena uscito da una fabbrica del mantovano, una novità assoluta dell’epoca e soprattutto unico in Sardegna. «Fu un’idea di nostro padre e dei suoi due fratelli – racconta Enzo Steinhaus – appena venne prodotta la giostra decisero di acquistarla e furono i primi ad averla in Sardegna».

Oggi sono i due fratelli Marco ed Enzo Steinhaus che si prendono cura del Bruco mela, della sua manutenzione e del funzionamento e gestiscono l’area giochi della famiglia. In questi anni il trenino è stato riverniciato più volte, ogni anno vengono cambiati dei pezzi ed è stato rinnovato anche il telo che avvolge la mela che ora è verde e non più rosso come in origine.

«Il Bruco mela ha festeggiato trent’anni lo scorso aprile – ricorda Marco Steinhaus– ed è da sempre l’attrazione più richiesta qui dai bambini e dagli adulti». Un biglietto per il Bruco mela costa solo due euro e il trenino fa due giri che durano circa un minuto ad una velocità di 30 chilometri orari; possono salire adulti e bambini, questi ultimi dai cinque anni in su accompagnati da un adulto. L’area giochi degli Steinhaus è aperta quasi tutto l’anno, meteo permettendo, ma è d’estate con la chiusura delle scuole, quando è aperto tutti i giorni dalle 18.30 alle 00.30, che i frequentatori sono più numerosi. «Vengono famiglie cagliaritane e dell’hinterland ma anche turisti, soprattutto tedeschi – precisa Marco – perché amano questo tipo di giochi e soprattutto perché qui a fianco ci sono i caddozzoni dove possono mangiare e divertirsi con i loro bambini».

Nonostante la crisi, quindi, il Bruco mela resiste e anzi è sempre più protagonista di feste, persino di addii al nubilato e celibato. «Tanti cagliaritani nostalgici vengono qui con i loro figli – racconta ancora Marco – e fanno un giro sul Bruco mela per ricordare i vecchi tempi quando erano bambini». Fare un giro sul Bruco mela è, quindi, una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Così come la sua stessa gestione che vede oggi impegnato, accanto ai due fratelli Steinhaus, anche Claudio il figlio di Marco che ha ventun’anni e già collabora con la famiglia per portare avanti l’attività e custodire l’ormai leggendario trenino dei cagliaritani.

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