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Need for Nerd: Ecco la startup per le aziende in cerca di un programmatore perfetto per le proprie esigenze

Need for Nerd

Need for Nerd

“Il tempo è denaro” recita un famoso proverbio e oggi, nell’era della rivoluzione digitale, pochi secondi fanno la differenza per chiunque, a maggior ragione se si tratta di un’azienda intenta a portare avanti il proprio business. Grazie all’avvento delle nuove tecnologie si hanno sempre più idee innovative ma, spesso, sia che si tratti di un settore digitale o meno, si fa fatica a svilupparle e si ha il bisogno di rivolgersi agli specialisti, ad esempio, un programmatore.

Need for Nerd” è la soluzione adatta: startup inventata da un team di ragazzi under 35 a Cagliari, si pone l’obiettivo di essere un ponte di connessione tra aziende in cerca di programmatori e programmatori stessi. L’idea nasce all’interno del Contamination Lab nel Luglio del 2016, dove si incontrano i co-founder Michele Mereu e Valentina Mutolo e, dopo alcuni cambiamenti, il team si arricchisce con Jacopo Usai, Rossella Racugno, Sara Mattana e Matteo Enna. «Il Contamination Lab è stato un trampolino di lancio» racconta Valentina «È lì che è nata l’idea».

Però, ciò che contraddistingue in particolare Need for Nerd e le permette di differenziarsi anche rispetto ai tradizionali metodi di recruiting, è il fatto di selezionare i programmatori che, come afferma Michele, possiedono le cosiddette «Soft skills» le abilità che, ormai, oltre alle competenze tecniche «sono quelle sempre più ricercate dalle aziende». Un esempio di soft skills può essere la capacità di problem solving oppure quella di lavorare proficuamente in team o di adattarsi ad un contesto nuovo in tempi brevi. Inoltre, la startup mette in collegamento le aziende con programmatori disponibili per lavorare in una determinata area geografica oppure secondo certi orari.

Le attività di Need for Nerd si svolgono prevalentemente all’interno del coworking space “Hub/Spoke” nel centro di Cagliari ed è Valentina stessa a ribadire quanto conti uno spazio di condivisione per questo tipo di attività: «La rete che si crea all’interno è importante e non è la stessa che si creerebbe in un normale ufficio, il beneficio principale sono le persone con cui è possibile scambiare idee e consigli».

Infine, la start-up organizza eventi per programmatori e non, tra cui alcuni incontri specifici riservati ai bambini per permettere a questi ultimi di imparare le basi della programmazione divertendosi. Insomma, è difficile non essere incuriositi da queste realtà che, grazie all’ingegno di ragazzi giovani, stanno nascendo sempre più numerose nel territorio sardo e stanno avendo riscontri positivi. La domanda ora è: “Do you need for a nerd?”

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