Lukas Postlberger è la prima maglia rosa del Giro d’Italia. Questa mattina, poco dopo mezzogiorno e mezzo, è iniziata da Alghero la centesima edizione della corsa rosa, che per la terza volta nella sua storia, ha scelto la Sardegna per dare il via alle tre settimane in bici che incoroneranno a Milano il successore di Vincenzo Nibali, trionfatore nel 2016. Un giro che è iniziato con un groppo in gola, con l’Astana in prima fila ad Alghero per ricordare Michele Scarponi. Anche Fabio Aru non è voluto mancare ad Alghero per rendere omaggio all’amico scomparso poche settimane fa.

Ad Alghero migliaia di persone a salutare la carovana rosa

La gara, 206 chilometri di continui sali e scendi con tre Gran Premi della Montagna vinti da Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), ha visto una fuga cinque, che il gruppo ha ripreso a tre chilometri dall’arrivo assorbendo il vantaggio che è arrivato al massimo a sette minuti. Lo sprint tanto atteso non c’è stato, l’austriaco Lukas Postlberger ha anticipato tutti e i velocisti sono rimasti sorpresi dall’azione del corridore della Bora-Hansgrohe. La squadra bosniaca fa così l’en plein, conquistando oltre alla maglia rosa, anche quella ciclamino della classifica a punti e quella azzurra dei GPM.

Il vincitore di tappa, prima maglia rosa, Lukas Postlberger

Come prevedibile, la tappa di oggi è stata l’occasione per una serie di “cartoline” televisive della Sardegna, dallo spettacolo di pubblico regalato da Alghero alla partenza, alle riprese aerea della Torre Longosarda di Santa Teresa di Gallura, che ha assistito maestosa ad uno dei due traguardi volanti di giornata.

Domani la tappa Olbia-Tortolì, con gli uomini di classifica che cercheranno di tenere cucito il gruppo, sorvegliando eventuali fuggitivi nella salita di Genna Silana.

Pomodori e Campidano: un connubio inscindibile di un’eccellenza tipica di questo territorio.

Così come inscindibile è il rapporto dei sardi con un’azienda della zona che ha standardizzato (tra le prime) la lavorazione delle conserve di pomodoro: la Casar di Serramanna.

Queste foto, pubblicate sulla pagina Facebook dell’azienda campidanese, raccontano di un passato che in tanti (e soprattutto in tante) ricordano benissimo. Centinaia di donne nelle fabbriche di Serramanna alle prese con la preparazione di pelati, concentrati e passate. Una preziosa testimonianza delle origini della grande industria alimentare nell’Isola.