Prendi la finestra di una casa diroccata in un quartiere storico di Cagliari. Metti uno specchio per osservare la realtà circostante e in poco tempo si trasforma in una caratteristica del luogo.

Ci troviamo a Villanova, al centro di Cagliari, in una zona già di per se affascinante per come i residenti se ne prendono cura. Ogni minimo particolare risalta all’occhio attento del passante.

E così, anche lo specchio nella finestra di un’abitazione apparentemente disabitata diventa un’attrattiva. L’installazione è opera di Francesca Sassu, curatrice e manager culturale indipendente, specializzata in Management dell’Arte presso la Trentino School of Management e in Progetti Artistici Partecipativi presso il Node Center for Curatorial Studies di Berlino.

«L’intervento di via Piccioni è nato così, come piccolo esperimento urbano, esplorazione diretta di quell’interazione fra arte, società e territorio, principale aspetto della mia attività professionale – spiega l’operatrice culturale – Con questo intento sono intervenuta su una finestra murata di una casa diroccata, in una strada defilata rispetto al centro, poco percorsa, ma al contempo estremamente curata dai suoi abitanti. Un luogo dove la dimensione intima e privata si incontra con quella pubblica».

Un piccolo specchio concavo, simile a quelli usati per la toilette quotidiana, sul quale Francesca ha scritto una domanda: “E tu?”. «Non vorrei dire di più sul mio pensiero: si tratta di una domanda aperta che possa stimolare delle riflessioni in chi la legge», ribadisce.

Lo specchio scelto, grazie alla sua concavità, a tratti deforma l’immagine dell’osservatore, a tratti la nega (non si trova, ma si vede il bianco o il colore della realtà circostante: piante, muri, strada), a tratti la capovolge o la ingrandisce a seconda della posizione e della distanza di chi guarda. Un po’ come quando cerchiamo di comprendere noi stessi osservando la realtà da prospettive differenti.

L’installazione di via Piccioni, pur nella sua semplicità, non è di certo passata inosservata e c’è chi ha interagito: «Non so quante persone l’abbiano vista e come abbiano reagito. Ci sono però dei segni visibili di alcune interazioni : una bottiglia di birra vuota, avvolta in una carta di giornale è stata poggiata accuratamente sul davanzale e tolta il giorno dopo. Poco dopo, un quadretto dell’Ape Maia è stato appeso accanto alla finestra. Qualcuno ha portato via il vasetto con una pianta finta che era già presente quando ho realizzato l’installazione. Di recente è stata abbandonata sul davanzale una chiave inglese».

Tra le tante attività svolte, in passato Francesca ha collaborato con la Regione Sardegna, il Ministero per i Beni e le Attività culturali, la Provincia e il Comune di Cagliari nell’ambito di eventi e progetti culturali.  È stata segretario particolare dell’assessore alla Cultura del Comune di Cagliari nella scorsa legislatura, collaborando alla redazione del Piano per le politiche culturali e coordinando la segreteria organizzativa di “Cagliari Sardegna 2019” e di “Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015”.  Inoltre, ha creato e coordinato la rete di residenze artistiche Le Ville Matte, per conto della Provincia di Cagliari. Ha anche coordinato le tre edizioni di “Sardegna Arte Fiera” presso il Lido di Cagliari e la Ex Colonia Penale di Castiadas.

Lo strano essere dagli occhi tristi in via San Mauro: uno dei murales più belli di Cagliari. Peccato, nella foto, che ci siano anche i cassonetti..

Da qualche anno ormai fa bella mostra di sé nel quartiere Villanova a Cagliari un magnifico murale realizzato a sei mani da tre famosi artisti, due sardi, Tellas e Crisa (Federico Carta), e uno bellunese, Ericailcane. Tellas ha studiato a Bologna, la natura è centrale nella sua ricerca artistica. Tellas crea un particolare intreccio di forme naturali che sconfinano nell’astrazione: foglie, radici e alghe intrecciate tra loro in un complicato groviglio esplodono spesso in immagini geometriche di grande impatto visivo.

Ericailcane, popolare muralista e raffinato disegnatore è tra gli artisti più conosciuti ed apprezzati nel suo campo, anche all’estero. Si forma e cresce artisticamente a Bologna, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. La sua prerogativa è un tratto accurato attraverso il quale rappresenta il suo immaginario interamente popolato da entità zoomorfe che con gli anni si fanno sempre più grandi. Nelle sue storie, nelle quali nel frattempo subentra un accento coloristico molto forte, partecipano animali umanizzati che sembrano estrapolati da una fiaba.

Crisa, nome di battaglia di Federico Carta, è nato a Cagliari nel 1984, e si avvicinato giovanissimo al mondo del writing. Dal 2001 ha iniziato a dipingere su materiali di recupero mettendo a fuoco uno stile originale che lo ha proiettato dentro un nuovo percorso artistico. Alla bomboletta spray – strumento privilegiato nel writing tradizionale – Carta affianca la sperimentazione di tecniche diverse come l’idropittura, la tempera ad olio, lo smalto. Realizzati su tele, lamiere arrugginite o altri supporti di recupero, i lavori di Federico Carta trattano il tema del rapporto tra natura e urbanizzazione. Carta vive e lavora a Cagliari, ha dipinto molti muri della sua città ed esposto i propri lavori in diverse gallerie, in Sardegna e all’estero.