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Accadde oggi: 25 Marzo 1923, nasce l’attore Mario Brega, simbolo della romanità più verace

Accadde oggi: 25 Marzo 1923, nasce l’attore Mario Brega, simbolo della romanità più verace.

Il 25 Marzo 1923 è nato a Roma l’attore Florestano “Mario” Brega, una delle figure artistiche più iconiche della Capitale, un attore impossibile da dimenticare nonostante sia morto da quasi 27 anni. Ha lavorato con Sergio Leone, Carlo Verdone e tanti altri: Mario Brega è stato (ed è ancora) un genuino ed indimenticabile rappresentante di questa città.

Attore eclettico e dinamico viene ricordato soprattutto nella trilogia del dollaro di Sergio Leone e nei film di Carlo Verdone.

Di estrazione popolare, figlio del falegname ed ex atleta olimpico (corse i 5.000 e 10.000 metri) Primo Brega, esordisce nel cinema come caratterista, avvalendosi della sua corporatura imponente e dell’aspetto burbero. Coltivava il sogno del cinema sin da bambino. Approda al cinema come caratterista. Negli anni Cinquanta la sua passione per la recitazione lo porta a chiedere un ruolo a chiunque si occupasse di cinema: “Maestro, me provi” era diventato il suo biglietto da visita.

È il 1957 e i provini del film L’uomo di paglia erano arrivati quasi alla fine e al regista Pietro Germi occorrono altri attori. C’è una scena in cui Germi stesso, coinvolto in una rissa, viene “salvato” da un passante. Per quel ruolo si presenta anche un 34enne attore romano. “Nome?”, chiede Germi. “Mario Brega”, la risposta. “Bene: c’è questa rissa. Dica la prima cosa che le viene in mente per intervenire…”. Dopo una breve pausa, in silenzio e sguardo fisso, la voce di Brega risuona per decine di metri: “Mortacci tua… A fio de ‘na mignotta”. Brega venne scritturato all’istante.


Nella prima fase si ricorda la sua partecipazione al film La marcia su Roma (1962) di Dino Risi, in cui interpreta il ruolo del truce fascista Marcacci, detto il Mitraglia, e il piccolo ma cupo ruolo di ergastolano in Detenuto in attesa di giudizio (1971) con Alberto Sordi. Appassionato di pugilato, interpreta un piccolo ruolo di manager nell’episodio La nobile arte del film grottesco I mostri (1963) di Dino Risi.

Con Sergio Leone recita nei ruoli di Chico in Per un pugno di dollari (1964), di El Niño in Per qualche dollaro in più (1965) e del caporale dell’esercito nordista Wallace in Il buono, il brutto, il cattivo (1966). Il successo arriva nel 1964 con l’avvio degli Spaghetti Western.

Nel film Per un pugno di dollari interpreta Chico e sul set, Sergio Leone, lo fa recitare in romanesco. In Per un pugno di dollari e in Buffalo Bill – L’eroe del Far West recita con lo pseudonimo di Richard Stuyvesant. Recita anche il ruolo di uno dei quattro sicari che vanno alla ricerca di Noodles (Robert De Niro) nel teatro cinese, all’inizio di C’era una volta in America.


Durante la lavorazione di Buffalo Bill, l’eroe del Far West (un film del 1964 diretto da Mario Costa), in una scena di lotta con l’attore americano Gordon Scott, si racconta che Brega avrebbe steso l’attore con un solo pugno.

Dopo un fortuito incontro in casa di Sergio Leone, fu scelto da Carlo Verdone per recitare in alcuni ruoli tipici del romano, dove il suo innato e roboante umorismo romanesco ha regalato frasi che sono diventate celebri.

Da qui in poi il suo volto entra per sempre nell’immaginario comune. Dal suocero di Sergio in “Borotalco”, ossessionato dalla bontà delle sue olive greche e dal suo prosciutto “dorce”, al papà di Ruggero in “Un sacco bello”.

Mario Brega, che era anche tignosissimo della Lazio, morì per infarto a Roma il 23 luglio 1994, nel quartiere Marconi dove viveva, e fu sepolto nel cimitero del Verano. Rimasto nell’immaginario collettivo, Mario Brega è citato da diversi artisti italiani (Piotta, Frankie hi-nrg mc).

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