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Lo sapevate? Dal balcone di Palazzo Venezia Mussolini annunciò l’ingresso dell’Italia in guerra

Palazzo Venezia è uno degli edifici storici più famosi di Roma. Era dal balcone di questo palazzo che Mussolini arringava la folla nelle occasioni più importanti, come nel 1940 quando, dichiarando guerra alla Francia e al Regno Unito, decretò l’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale.

Chiamato anche Palazzo Barbo si trova tra piazza Venezia e via del Plebiscito. Attualmente ospita il Museo nazionale di Palazzo Venezia e la sede dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte (INASA), con l’importante biblioteca di archeologia e storia dell’arte.

Fu costruito tra il 1455 e il 1467 su commissione del cardinale veneziano Pietro Barbo, che in seguito divenne papa con il nome di Paolo II. Anche per questa struttura venne utilizzato travertino proveniente dal Colosseo e dal Teatro di Marcello.

La paternità del progetto del palazzo, che rappresenta uno dei primi e più importanti edifici civili della Roma rinascimentale, è incerta; per alcuni è da riferire a Leon Battista Alberti, per altri a Giuliano da Maiano, che sicuramente scolpì il portone principale del palazzo, per altri a Bernardo Rossellino.

È tuttavia più accreditata dalla critica più recente l’attribuzione a Francesco del Borgo, già attivo a Roma come architetto della corte papale presso Niccolò V.
Quello che è certo è che il Barbo divenuto papa, dispose l’ampliamento del palazzo nel 1466 affidandone la costruzione all’architetto Bernardo di Lorenzo di Firenze, sotto la conduzione dello scrittore apostolico Francesco del Borgo S. Sepolcro.

Dopo varie vicissitudini nel 1797 passò in proprietà agli austriaci, divenne sede dell’ambasciata austriaca (dal 1867 ambasciata dell’Impero austro-ungarico) presso la Santa Sede, e dal 1916 passò allo Stato italiano in seguito ad espropriazione come rappresaglia per il bombardamento di Venezia da parte dell’esercito asburgico. Il 16 settembre 1929 Mussolini pose qui la sede del proprio quartier generale, nella sala del mappamondo; nei restanti anni del fascismo la luce di questa stanza non veniva mai spenta a significare che il governo non riposava mai. Dal 1923 al 1943 fu sede delle riunioni del Gran consiglio del fascismo.

Il 1° settembre 1939, dopo l’attacco tedesco contro la Polonia, il capo del governo Benito Mussolini, nonostante un patto di alleanza con la Germania, dichiarò la non belligeranza italiana. L’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale avvenne con una serie di atti formali e diplomatici solo dopo nove mesi, il 10 giugno 1940, e fu annunciata da Mussolini stesso con un celebre discorso dal balcone di Palazzo Venezia.

 

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