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Monumenti romani: Ponte Milvio, il più antico ed amato della città

Monumenti romani: Ponte Milvio, il più antico ed amato della città.

Ponte Milvio (o ponte Molle, oppure ponte Mollo) è un ponte sul fiume Tevere che collega piazzale Cardinal Consalvi a piazzale di Ponte Milvio.

Si tratta di uno dei ponti storici romani: qui sono avvenute numerose vicende importanti per la storia della città.  Questo sito è sempre stato uno dei punti più amati per la movida nella capitale.

Il ponte assunse la denominazione popolare di Ponte mollo perché durante le piene del Tevere è il primo a essere sommerso (dall’espressione colloquiale romana “finire a mollo”).

La prima menzione del ponte risale al 207 a.C. ed è stato nominato in relazione al ritorno dalla battaglia del Metauro nel corso della Seconda Guerra Punica. Il ponte molto probabilmente in quest’epoca era ancora di legno e la sua costruzione deve essere attribuita ad un Molvius (appartenente alla gens Molvia, attestata dalle fonti). Nel 110-109 a.C. il censore Marco Emilio Scauro ricostruì il ponte in muratura.

Come detto il ponte è sempre stato luogo di importanti avvenimenti storici: qui ebbe luogo l’arresto di Tito Volturcio, da cui Cicerone intercettò le lettere che gli consentirono il giorno dopo di denunciare la congiura di Catilina in Senato. Quattrocento anni dopo, nel 312, nelle campagne vicine ebbe luogo la battaglia tra Costantino I e Massenzio nota come battaglia di Ponte Milvio. La leggenda riporta che qui Costantino vide una croce recante la scritta “In hoc signo vinces” che lo incoraggiò alla battaglia e successivamente all’adozione del cristianesimo come religione ufficiale.

Del ponte romano restano le tre arcate centrali. Il ponte è stato più volte danneggiato, a partire dal Medioevo, quando era conosciuto come ponte Mollo.

Nel Seicento venne collocato il gruppo raffigurante il battesimo di Gesù, dello scultore barocco Fracesco Mochi, oggi sostituito da una copia e trasferito nell’atrio del Museo di Roma a palazzo Braschi.

Nel 1805, sotto Pio VII, altri lavori di restauro furono affidati a Giuseppe Valadier che edificò all’imbocco nord una torre in stile neoclassico.

Il ponte fu fatto saltare da Giuseppe Garibaldi nel 1849 per ostacolare l’avanzata delle truppe francesi e fu restaurato sotto Pio IX nel 1850.

Dal 1951, con l’inaugurazione del vicino ponte Flaminio, il traffico veicolare su ponte Milvio fu ridotto, per poi essere completamente soppresso nel 1978.

Questo ha fatto sì che la zona diventasse un luogo di intrattenimento serale dei giovani.

Sino a pochi anni fa per diverso tempo c’è stata la consuetudine per i giovani innamorati di mettere un lucchetto sul lampione centrale del ponte (e poi anche negli altri lampioni), per poi buttare le chiavi nel Tevere, consuetudine derivata dal film “Ho voglia di te” (diretto da Luis Prieto, tratto dall’omonimo romanzo di Federico Moccia, uscito nelle sale il 9 marzo 2007), dove i protagonisti sistemavano un lucchetto come segno della loro unione e del loro amore. Nel luglio 2007, dopo la rottura dei lampioni a causa dell’eccessivo peso dato dall’enorme quantità di lucchetti, il Comune di Roma ha installato in prossimità di ogni lampione dei pilastri sui quali sono state agganciate delle apposite catene alle quali applicare i lucchetti. I lucchetti sono stati poi definitivamente rimossi dal ponte nel settembre 2012.

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