roma.vistanet.it

Lo sapevate? Sull’isola Tiberina a Roma c’è la trattoria di Sora Lella (FOTO)

Lo sapevate? Sull’isola Tiberina a Roma c’è la trattoria di Sora Lella.

Sull’isola Tiberina, la più piccola isola abitata al Mondo, si trova la trattoria Sora Lella, Elena Fabrizi, sorella di Aldo Fabrizi, cuoca ma anche popolare attrice in alcuni film di Carlo Verdone e diverse commedie all’italiana. Scopriamo tutti i segreti di questa rinomata trattoria della Capitale, situata in un posto unico.

Sora Lella è stata memorabile personaggio in Bianco, Rosso e Verdone e Acqua e Sapone ma anche in I Tartassati con Totò e il Fratello Aldo, I Soliti Ignoti e C’eravamo tanto amati di Scola. Sora Lella che grazie al cinema ha vinto un David di Donatello e un Nastro D’Argento. Il marito nel 1959 le dedicò la trattoria sull’Isola Tiberina. Il locale all’inizio non piacque alla Signora Elena, perché era situato in una zona poco battuta e frequentata, allora malfamata.

Sora Lella era molto brava nella cucina romana, cucina povera e ruspante. Il marito, Renato Trabalza, prima di aprire la trattoria, lavorava all’ammazzatora (il macello) di Testaccio, da dove portava a casa pezzi di carne per la famiglia. Naturalmente quelli meno pregiati, tra cui le interiora, che Sora Lella cucinava divinamente.

Dal 1959 tutta la famiglia fu coinvolta nel progetto, compreso il figlio Aldo Trabalza, che tutti chiamavano Amleto.

Oggi, la Trattoria Sora Lella è gestita dai quattro figli di Aldo Trabalza, nipoti della Sora Lella. Renato, che si occupa della cucina ed è l’executive chef. Mauro, primogenito che si occupa della sala. Elena e Simone, gemelli, che si occupano rispettivamente della gestione delle prenotazioni e della prima accoglienza. Il carattere della cucina è rimasto lo stesso: verace e schietto con una leggera rivisitazione della cucina romanesca di tradizione.

 

L’Isola Tiberina è l’unica isola urbana del Tevere, nel centro di Roma. L’isola è collegata alle due rive del Tevere dal Ponte Cestio e dal Ponte Fabricio.

Lunga circa 300 metri e larga 90 ospita un vero e proprio borgo con chiese, ospedali, bar, ristoranti e diverse abitazioni, proprio nel centro di Roma e in mezzo al fiume Tevere. Da sempre isola degli ammalati, probabilmente per la sua posizione l’Isola Tiberina veniva utilizzata anche per le quarantene.

La leggenda vuole che l’isola si sia formata nel 510 a.C. dai covoni del grano mietuto a Campo Marzio, di proprietà del re Tarquinio il Superbo al momento della rivolta: studi però provano che l’isola ha origini molto anteriori all’evento. Ospitò il tempio di Esculapio, dio della medicina, il cui culto fu introdotto nel 292 a.C. in seguito ad una pestilenza.

Nella prima metà del I secolo a.C. venne monumentalizzata in opera quadrata, parallelamente alla costruzione dei ponti Fabricio e Cestio. Allora riprendeva la forma di una nave, di cui oggi è ancora visibile la prua, con blocchi di travertino che rivestono l’interno in peperino, e alcune decorazioni raffiguranti Esculapio con il suo serpente e una testa di toro, probabilmente utilizzata per gli ormeggi.

Il Tempio di Esculapio venne inaugurato nel 289 a.C. e sorgeva nella parte meridionale dell’isola, nel luogo oggi occupato dalla chiesa di San Bartolomeo. Ai lati del tempio si trovava un portico per l’accoglienza dei pellegrini e dei malati. Nella parte settentrionale si trovavano alcuni piccoli santuari legati a culti particolari, ora situati fra le fondamenta dell’Ospedale Fatebenefratelli. Sull’isola si trova anche la chiesa di San Giovanni Calibita.

Nel corso dell’Ottocento il 24 agosto ricorreva la festa dei cocomeri. I venditori esponevano la propria merce sull’isola; nel frattempo alcuni praticavano una gara di nuoto, dal ponte Fabricio a ponte Rotto per afferrare i cocomeri: i giochi sono stati proibiti nel 1870 a causa degli incidenti dovuti alla corrente del fiume.

Sopra le rovine del tempio di Esculapio l’imperatore Ottone III volle costruire nel X secolo una chiesa dedicata ai santi Adalberto, Paolino e Bartolomeo, e che nel 1180 mantenne la dedica solamente per l’ultimo santo.

 

L’ospedale Fatebenefratelli, posto di fronte alla basilica di San Bartolomeo, fu fondato dai seguaci di san Giovanni di Dio nel 1583, e rimodernato in seguito da Cesare Bazzani fra il 1930 ed il 1934. Sulla destra si trova la chiesa di San Giovanni Calibita, edificata sui resti del tempio di Iuppiter Iurarius, e dedicata intorno all’870.

Sull’Isola Tiberina è presente anche una delle tre sedi romane dell’Ospedale Israelitico. La sede è operante e si trova a fianco della basilica di San Bartolomeo.

Exit mobile version