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Lo sapevate? A Roma, nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin, si trova il teschio di San Valentino, patrono degli innamorati

Lo sapevate? A Roma, nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin, si trova il teschio di San Valentino, patrono degli innamorati.

Non tutti sanno che a Roma, nella chiesa di Santa Maria in Cosmedin (dove è stata posizionata anche la Bocca della Verità), si trova il teschio di San Valentino. Il teschio si trova conservato in una teca, all’interno di una cripta risalente all’VIII secolo. Il 14 febbraio la testa del santo viene esposta ai fedeli per la preghiera.

Anche se alcuni ritengono si tratti di una leggenda, e solo di un omonimo Valentino, la chiesa è tuttora meta di pellegrinaggi di fedeli e curiosi. Originario di Terni, è il patrono degli innamorati e il protettore degli epilettici, e viene celebrato dalle coppie il 14 febbraio con una festa che in Italia e nel mondo occidentale è divenuta ormai tradizionale.

San Valentino nacque in una famiglia patrizia e si convertì alla religione cristiana a 21 anni. Pare che in giovane età Valentino avesse guarito il figlio di un maestro di retorica latina di nome Cratone. Il miracolato e i suoi familiari in seguito decisero di farsi battezzare e tutto ciò portò Valentino all’attenzione dei funzionari romani.

Durante le persecuzioni dei cristiani a Roma Valentino venne arrestato due volte, prima sotto Claudio II il Gotico e poi sotto l’imperatore Aureliano ma si rifiutò di rinunciare alla sua fede. All’età di 97 anni il 14 febbraio del 273, venne decapitato nella notte, probabilmente, come si dice, dopo aver celebrato un matrimonio di rito cristiano.

La data del suo martirio coincideva con la festa degli sfrenati Lupercalia pagani, una festa all’insegna della licenziosità sessuale e dei banchetti con vino a volontà.

Tra le pendici del Palatino e del Campidoglio venivano celebrati i lupercalia romani.
Questi antichi riti dedicati alla fertilità, fin dal quarto secolo A.C. spingevano molti romani a rendere omaggio al dio Lupercus con un singolare rito annuale. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio, venivano messi in un’urna, mescolati ed estratti a sorte da un bambino. Per portare a termine il rito, ogni coppia formata dal caso, o dal destino se preferite, doveva vivere in intimità per un intero anno.
La Chiesa Cattolica nel V secolo riuscì a vietare questa tradizione, sostituendola con la più innocente “festa degli innamorati”, dedicata al santo morto. Sostituì quindi questi riti licenziosi con qualcosa di più romantico e casto.

 

La festa attuale venne istituita nel Medioevo. Altre reliquie di San Valentino si troverebbero in Trentino, in Calabria e in Liguria: un braccio del santo sarebbe conservato infatti a Savona.

La bellissima Chiesa di Santa Maria in Cosmedin, un tempo “Santa Maria in Schola Græca”, si trova in piazza Bocca della Verità, ed è famosa anche per la collezione di teschi di martiri.

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