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Lo sapevate? Perché il quartiere romano dell’EUR si chiama così?

Lo sapevate? Perché il quartiere romano dell’EUR si chiama così?

L’EUR è la zona urbanistica 12A del Municipio Roma IX di Roma Capitale. Si presenta come una delle aree moderne più interessanti di Roma. Gli imponenti edifici sono stati creati da grandi architetti e emergono da uno spazio molto arioso e verde. È a Roma l’unica testimonianza significativa delle tendenze artistiche e architettoniche della prima metà del XX secolo in Italia. Andiamo a scoprire perché ha questo nome e la storia di quest’area della città, ormai famosa e frequentata come gli altri quartieri più centrali di Roma. (PRIMA PUNTATA).

L’EUR si estende in gran parte sul quartiere Q. XXXII Europa e parzialmente, nella parte nord, sul quartiere Q. X Ostiense.

Deve il suo nome, che è un acronimo a l’E.U.R. Esposizione Universale Roma (già E42 Esposizione Universale 1942), progetto del periodo fascista, legato a un complesso urbanistico e architettonico di Roma.

La zona venne progettata negli anni trenta del XX secolo per la costruzione della sede dell’Esposizione Universale di Roma, prevista per il 1942 ma che non ebbe mai luogo a causa dell’inizio della seconda guerra mondiale; il complesso fu completato nei decenni successivi, modificando e ampliando il progetto originario. Ospita alcuni esempi di architettura monumentale moderna, che convivono con edifici contemporanei, edificati nei decenni successivi, con la maggior parte degli edifici che è di proprietà della società omonima di proprietà statale.

Il toponimo è utilizzato anche per indicare il XXXII quartiere di Roma e la zona urbanistica 12A.

Nel 1935 il governatore di Roma, Bottai, propose a Mussolini di candidare la capitale per la futura esposizione universale del 1942, che avrebbe permesso di celebrare i vent’anni della marcia su Roma e proporre il successo del fascismo di fronte a un pubblico internazionale.
Fu scelta la zona delle Tre Fontane, preferita per collegare idealmente la Roma imperiale, rappresentata dalle Terme di Caracalla, con il mar Tirreno lungo la Via Imperiale (oggi via Cristoforo Colombo): il nuovo quartiere fu progettato per essere il terzo polo di espansione a sud-ovest della città.

Il quartiere fu ispirato, secondo l’ideologia del fascismo, all’urbanistica classica romana, apportandovi gli elementi del razionalismo italiano: la struttura prevede un impianto vario ad assi ortogonali ed edifici architettonici maestosi e imponenti, massicci e squadrati, per lo più costruiti con marmo bianco e travertino a ricordare i templi e gli edifici della Roma imperiale. L’elemento simbolo di questo modello architettonico è il Palazzo della Civiltà Italiana, soprannominato “Colosseo Quadrato”. Tuttavia l’esposizione universale non ebbe mai luogo a causa del ritardo dei lavori di costruzione, dell’improvvisa morte del governatore Piero Colonna e dei preparativi per la partecipazione italiana alla seconda guerra mondiale: il progetto originario non fu mai portato a termine e i lavori vennero interrotti nel 1942. La maggior parte delle opere furono destinate a rimanere incompiute; altre, come per esempio il teatro sulla Piazza Imperiale, non furono mai iniziate. Nonostante ciò, l’Esposizione favorì l’esecuzione di un complesso di opere e servizi che successivamente avrebbe favorito la formazione di un nuovo quartiere. Il progetto fu ridefinito e completato nei decenni successivi con edifici moderni, palazzi congressuali e architetture sportive.

Nel 1944 il territorio dell’Eur fu occupato dalle forze armate tedesche che dal mare avanzavano verso Roma e fu usato come luogo di accantonamento delle truppe. Dopo la ritirata dei tedeschi, l’area fu abbandonata.

Nella prossima puntata andremo a scoprire come rinacque l’impresa E42 nel dopoguerra, di cui rimanevano solo ruderi e spazi non edificati non collegati alla città. Da qui ripartì lo sviluppo dell’Eur, a partire dai primi anni ’50.

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