roma.vistanet.it

Lo sapevate? Nella Chiesa del Gesù c’è un macchinario barocco che in passato veniva visto come un miracolo

Lo sapevate? Nella Chiesa del Gesù c’è un macchinario barocco che in passato veniva visto come un miracolo.

A Roma nella Chiesa del Gesù, nell’omonima Piazza, ogni giorno alle 17:30 viene attivato un meccanismo che abbassa una pala d’altare decorata, lunga 6 metri. Il meccanismo barocco a bilancieri è in funzione incredibilmente fin dal 1600 e c’è chi lo considera il primo schermo cinematografico della storia. Andiamo a scoprire di che cosa si tratta.

La Chiesa è bellissima, si trova tra Via del Plebiscito e Piazza Argentina.
All’interno ogni pomeriggio si può assistere alla cosiddetta “macchina barocca”: sull’altare, ad un certo punto, al suono di un organo, si solleva un pannello ed appare la statua del Santo in gloria. Certo a noi di oggi può sembrar semplice, ma immaginatevi lo stupore per i fedeli dell’epoca!

La sua discesa quotidiana e puntuale, come se fosse un grande sipario, scopre la visuale sulla nicchia in cui è custodita la preziosa statua di Sant’Ignazio da Loyola e dei tre angeli.

Nella Chiesa del Gesù, dove dal 1637 si trova il corpo di sant’Ignazio di Loyola, si trova questa magnifica “macchina barocca”. Ancora oggi funziona perfettamente e, attraverso un susseguirsi di scene che catturano lo spettatore, racconta la vita del santo, in un connubio di teatro e Cristianesimo.

La struttura è concepita come un enorme schermo cinematografico. E molti definiscono questo meccanismo come “il miracolo”, una vera e propria “apparizione” del santo fondatore dell’Ordine dei gesuiti.

Un’azione teatrale concepita come racconto della storia di sant’Ignazio.

La macchina barocca della Chiesa del Gesù, a Roma, ci presenta una statua bronzea di sant’Ignazio. La statua originaria, opera di Pierre II Le Gros, venne fusa durante l’occupazione francese del 1798.

Fu lo stesso sant’Ignazio, nel 1551, a commissionare all’architetto fiorentino Nanni di Baccio Bigio il disegno di una chiesa per la Compagnia del Gesù. Successivamente, nel 1554, la pianta venne ridisegnata da Michelangelo, ma anche il suo progetto rimase sulla carta. Nel 1561, fu il cardinale Alessandro Farnese a fornire il finanziamento per la sua costruzione. Chiamò Jacopo Barozzi, meglio conosciuto come “Il Vignola”. Gli architetti gesuiti Giovanni Tristano e Giovanni de Rosis furono attivi collaboratori dei progetti interni e diressero l’attuale costruzione. Il disegno della facciata, fatto dal Vignola, non soddisfò il cardinal Farnese: scelse, così, un progetto di Giacomo Della Porta. La vera e propria costruzione della chiesa iniziò nel 1568 e a concluderne l’esecuzione, dopo la morte del Vignola, fu proprio Della Porta. Era il 1575.

La macchina barocca si trova nella sontuosa cappella di Sant’Ignazio, dove riposa il corpo del santo.

Questa macchina ancora oggi funziona perfettamente. Lo stesso impianto architettonico della cappella in cui si trova ricorda molto, infatti, un teatro. Le immense colonne, poste a lato della cappella, aprono un “arco scenico” sotto il quale avviene “magicamente” la scena. La tela posta nella nicchia sopra il sarcofago di Sant’Ignazio fa da sipario. Attribuita ad Andrea Pozzo, rappresenta, in alto, il santo che riceve da Cristo risorto il vessillo con il monogramma del nome di Gesù; e in basso, su uno sfondo indefinito, due angeli, di cui quello a sinistra regge il libro dei Vangeli aperto e quello a destra indica verso quattro personaggi, simboli dei quattro continenti conosciuti al tempo, e del libro stesso.

La tela, come un sipario, sale e scende con un sistema di bilancieri. Ed è a questo punto che avviene il “miracolo”: la tela scende e lascia lo spazio a una scultura bronzea dorata.

La spettacolare “macchina” progettata dal gesuita Andrea Pozzo consente di ricreare l’atmosfera di suggestione e partecipazione emotiva che accompagnava gli eventi religiosi nella Roma della Controriforma.

Exit mobile version