Lo sapevate? L’obelisco Flaminio, situato in piazza del Popolo, prima si trovava nel Circo Massimo.
L’obelisco Flaminio, monumento distintivo di Piazza del Popolo, originariamente era collocato nel Circo Massimo, per volere del primo imperatore romano Ottaviano Augusto. Fu spostato in Piazza del Popolo solo nel 1589 dall’architetto Domenico Fontana per volere di Papa Sisto V. Ecco tutte le vicende legate a questo importante monumento.
L’obelisco Flaminio, in granito rosso, è uno dei tredici obelischi antichi di Roma, ha una altezza di 25,90 metri, e con il basamento e la croce raggiunge i 36,50 m.
Fu realizzato in Egitto nel 1300 a.C. all’epoca del faraone Seti I e completato dal figlio Ramses II nel (XIII secolo a.C.) per collocarlo nel tempio del Sole o Ra di Eliopoli; come dimostra un estratto dell’iscrizione in geroglifico sul lato occidentale: “(Sethi …) che riempie Eliopoli di obelischi affinché i raggi possano illuminare il tempio di Ra …”.
Nel 10 a.C., l’obelisco venne portato con una nave a Roma, per volere di Ottaviano Augusto, insieme all’obelisco di Montecitorio, e collocato sulla spina del Circo Massimo, seguito tre secoli più tardi dall’obelisco Lateranense.
Augusto decise di mantenere la originaria dedica del monumento al Sole, che per i romani e i greci corrispondeva ad Apollo, la divinità tutelare dell’imperatore, e fece aggiungere due dediche identiche incise sui lati a nord e a sud della base: “Imp. Caesar Divi F. Augustus Pontifex Maximus Imp. XII Cos. XI Trib. Pot. XIV Aegypto In Potestatem Populi Romani Redact. Soli Donum Dedit”, trad. “L’imperatore Augusto, figlio del divino Cesare, pontefice massimo, imperatore per la dodicesima volta, console per l’undicesima volta, che ha rivestito la potestà tribunizia per quattordici volte, avendo ridotto l’Egitto in possesso del popolo romano, diede in dono al sole”.
Abbattuto probabilmente durante le invasioni barbariche, fu ritrovato nel 1587 rotto in tre pezzi insieme all’obelisco Lateranense, ed eretto nuovamente, per ordine di papa Sisto V, in piazza del Popolo, ad opera di Domenico Fontana nel 1589. Poco prima si era anche pensato potesse adornare la basilica di San Paolo fuori le Mura, o anche la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, progetti entrambi falliti. La riedificazione in quel luogo serviva a sottolineare la grande importanza della piazza, monumentale accesso alla città dal Nord, poco dopo che Papa Sisto V aveva stabilito, con Bolla, che la basilica di Santa Maria del Popolo venisse considerata una delle “sette chiese” che i pellegrini dovevano visitare in Roma, in sostituzione della Basilica di San Sebastiano fuori le Mura, considerata troppo fuori mano.
Nel 1823 Giuseppe Valadier lo ornò di una base con quattro vasche circolari e altrettanti leoni in pietra, di stile egizio, per ordine di papa Leone XII.
Oggi, è il coronamento delle tre strade che convergono sulla piazza da Sud – il cosiddetto “Tridente” – e l’assetto generale costituisce una delle più splendide sistemazioni di un obelisco in tutto il mondo.