Lo sapevate? Vicino Fontana di Trevi esiste “la città dell’acqua”, area archeologica sotterranea.
A 9 metri sotto il suolo del Rione Trevi si trova una domus d’età imperiale e l’unico acquedotto ancora funzionante.
Tutti conoscono la famosa Fontana di Trevi, ma molto meno nota è l’area sotterranea che si trova a 9 metri sotto il livello il rione Trevi a Roma. Parliamo di una zona archeologica underground denominata Vicus Caprarius ossia “la Città dell’Acqua”, parte di una domus borghese d’età imperiale che antecedentemente al V secolo fu anche un condominio popolare, costruito su un’insula a più piani.
Dentro si trova un gigantesco serbatoio d’acqua chiamato “Aqua Virgo” l’acquedotto Vergine, l’unico degli 11 acquedotti dell’antica Roma ancora funzionante che rende possibile lo scrosciare delle acque della straordinaria Fontana di Trevi e che veniva utilizzato in antichità per condurre l’acqua al centro del Campo Marzio, rifornire la città e alimentare le prime terme pubbliche di Roma consacrate al dio Nettuno. Colpisce la bellezza delle sue piscine e l’emozionante magia creata dal suo suono. L’acquedotto fu costruito nel 19 a.C da Marco Agrippa, ammiraglio e ingegnere idraulico sotto l’Imperatore Augusto e deve il suo nome ad una leggenda secondo la quale alcuni soldati assetati, furono accompagnati alla sorgente da una fanciulla vergine.
La visita archeologica nella “Città d’Acqua” è un vero e proprio viaggio nel tempo, un terrazzo sotterraneo sulle meraviglie del passato. Vi è possibile vedere le varie stratificazioni della città, il castellum aquae dell’Acquedotto Vergine ed un museo con centinaia di antichi reperti come anfore, monete, sculture, trovati casualmente tra il 1999 ed il 2001 durante i lavori di ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi. Tra i più significativi, il volto di Alessandro Helios, documenti diretti ed indiretti dei grandi eventi storici di Romea come l’incendio di Nerone, la costruzione dell’Aqua Virgo, il sacco di Alarico o l’assedio dei Goti.
Una delle opere più suggestive presenti nello spazio è “la statua muliebre” del II secolo d.C , in marmo greco, posizionata al centro dell’antiquarium priva della testa e di parte delle gambe. Si ipotizza possa trattarsi di una defunta dal corpo sinuoso e le mani velate e colpisce la ricchezza del panneggio del mantello. Particolare anche la rappresentazione del dio Horus, una statuetta di falco in marmo lunense, proveniente da un luogo di culto dedicato alle divinità egiziane.
Per visitare “La città dell’Acqua” ci si può recare a vicolo del Puttarello, 25 dal martedì alla domenica. Il lunedì non è possibile accedervi perché si tratta della giornata dedicata alla manutenzione e al controllo delle strutture.