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Lo sapevate? L’Italia ha ospitato una sola volta le Olimpiadi estive: si disputarono nel 1960 a Roma

Lo sapevate? L’Italia ha ospitato una sola volta le Olimpiadi estive: si disputarono nel 1960 a Roma.

Per la prima (e finora unica volta) i Giochi Olimpici moderni estivi arrivano in Italia. Grazie a continue giornate di sole e bel tempo e al fascino senza tempo della Città Eterna furono delle Olimpiadi spettacolari, con gare magnifiche e numerosi record.

La scelta di Roma, come riporta Rerum Romanarum, fu decisamente simbolica perché coniugava le Olimpiadi dell’Era Antica con quelle dell’Era Moderna. Dopo la conquista della Grecia da parte di Roma, soprattutto in Età Imperiale le gare Olimpiche vennero spesso disputate a Roma e non più ad Olimpia, il tutto fino al 393 dopo Cristo, quando l’Imperatore Teodosio pose fine a questa tradizione.
Per organizzare l’evento, vennero spesi in tutto l’equivalente di 50 milioni di Dollari, che il governo italiano reperì stanziando per il CONI, e quindi per l’organizzazione delle Olimpiadi, gli introiti del Totocalcio.


Le strutture scelte per disputare le gare delle Olimpiadi furono numerose, alcune delle quali costruite ex novo, altre restaurate ed altre ancora che erano già pronte.
Anche i monumenti di Roma Antica furono usati come suggestivo palcoscenico per le gare sportive delle Olimpiadi. Le Terme di Caracalla fecero da cornice per le gare di ginnastica mentre la Basilica di Massenzio per la lotta greco-romana.


Come punto di arrivo della Maratona, fu scelta la suggestiva cornice dell’Arco di Costantino, mentre la gara di ciclismo su strada ebbe luogo nelle consolari nel Nord della città, tra la Flaminia e la Cassia.

 

 

 

I Giochi della XVII Olimpiade, noti anche come Roma ’60, si sono svolti dal 25 agosto all’11 settembre. Già all’inizio del secolo, e più esattamente per l’edizione del 1904, l’Italia aveva avanzato la candidatura della sua capitale. Battuta dall’americana St. Louis.
Roma si era già aggiudicata l’organizzazione dei Giochi Olimpici del 1908, ma a seguito dell’eruzione del Vesuvio del 1906 rinunciò a tale evento, cedendo l’onore dell’organizzazione a Londra. I fondi olimpici furono destinati alla ricostruzione di Napoli.

Roma era infine stata designata ospite dei Giochi del 1944 che il fascismo intendeva utilizzare, sull’esempio della Germania nazista nel 1936, per la propria glorificazione. Alcune opere, difatti, erano già state costruite, e tra queste lo stadio Olimpico, quando scoppiò la guerra.

In precedenza soltanto un’altra città italiana era stata sede di evento olimpico: Cortina d’Ampezzo nel 1956 aveva organizzato i VII Giochi olimpici invernali.

Nel 1960, con la cerimonia di apertura, partono i Giochi Olimpici di Roma. Per la prima volta la televisione copre l’intero programma di gare: le trasmissioni della RAI raggiungono tutta l’Europa e buona parte del Globo terrestre, dove vengono però irradiate per la maggior parte in differita.

La scelta ricadde su Roma il 15 giugno 1955 a Parigi. La Città Eterna ebbe la meglio su Losanna, Detroit, Budapest, Bruxelles, Città del Messico e Tokyo.
Alla vigilia della inaugurazione gli atleti si riunirono in Piazza San Pietro per ricevere la benedizione di Giovanni XXIII.

Grandi protagonisti furono il velocista italiano Livio Berruti, che si aggiudicò la medaglia d’oro nei 200 metri piani e passò alla storia come il primo europeo a rompere il dominio dei nordamericani in questa specialità.


Le Olimpiadi romane segnarono anche la prima consacrazione del grandissimo Cassius Clay, futuro Muhammad Ali, che si fece conoscere al Mondo vincendo la medaglia d’oro nei pesi mediomassimi. Tra gli altri protagonisti l’italiano Nino Benvenuti, vincitore dell’oro nei pesi welter e poi protagonista di una grande carriera professionistica.

L’Italia vinse l’oro nella pallanuoto (12 anni dopo il successo di Londra) davanti a Unione Sovietica e Ungheria.
Gli italiani andarono fortissimo anche nel ciclismo, vincendo in cinque categorie su sei. Nella scherma, le medaglie d’oro per l’Italia furono due: nella spada individuale e a squadre. Tra i grandi protagonisti anche il maratoneta Abebe Bikila, che corse scalzo, e la bellissima velocista americana Wilma Rudolph.


La XVII Olimpiade fu la più pacifica, nessuna protesta (salvo un minuscolo cartello sollevato per pochi secondi dal portabandiera di Formosa con la scritta under protest, “sotto protesta”) la turbò, prima, durante e dopo il suo svolgimento.

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