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Mario Brega “lo conoscevano tutti qui a viale Marconi”: ricordi dal quartiere romano dove viveva

Mario Brega “lo conoscevano tutti qui a viale Marconi” Ricordi dal quartiere romano dove viveva.

Ci siamo recati in via Oderisi da Gubbio a Roma, la via dove è vissuto l’attore romano reso celebre per i film con Carlo Verdone. Le sue frasi sono ripetute come un mantra da generazioni. Abbiamo parlato con chi l’ha conosciuto personalmente.

Pur avendo interpretato anche parti drammatiche, Mario Brega è un emblema della comicità romana e le sue frasi esilaranti sono diventate una sorta di mantra per due generazioni, ripetute in citazioni comiche dalla gente. In molti ricordano le sue scene più spassose, come nel film “Un sacco bello” dove urla, agitando i pugni in alto contro la fidanzata del figlio hippy che lo accusa di essere fascista “Fascio io? Io so comunista così!” o nel rude ruolo del camionista nel film “Bianco, rosso e Verdone” che fa un’iniezione alla Sora Lella e le dice “sta mano pò esse ferro o pò esse piuma”.

Ci siamo recati dove un tempo viveva, a via Oderisi da Gubbio, una via romana vicino Piazza della Radio del quartiere Marconi ed abbiamo parlato con chi l’ha conosciuto personalmente.

via Oderisi da Gubbio

Mario Brega inizia a lavorare negli anni cinquanta dapprima con piccoli ma numerosi ruoli da comparsa in diversi film.

Come attore drammatico, vista la sua fisicità imponente ed appassionato di pugilato, inizialmente era scelto per ruoli truci.

Con Risi prese parte ai film “La marcia su Roma” del 1962, un “Detenuto in attesa di giudizio” del 1971 con Alberto Sordi e “I mostri” del 1963.

Lo ritroviamo con Sergio Leone in “Per un pugno di dollari” del 1964 in “Per qualche dollaro in più” del 1965) ne “Il buono, il brutto, il cattivo” del 1966 ed anche in “C’era una volta in America”, ma è con Carlo Verdone che conquista il pubblico popolare per le interpretazione dalle caratteristiche tipicamente romane e le battute molto colorite.

via Oderisi da Gubbio, il portone dove viveva l’attore

“Il grande Mario abitava al civico 18 di Via Oderisi da Gubbio, qui lo incontravamo tutti”. afferma Ulisse Carone, uno degli abitanti del quartiere, un punto di riferimento in zona, dove con il suo progetto “Marconi perduta, storia e ricordi dall’antica piana di Pietra Papa”, dedica la sua vita a scoprire particolarità di questa via commerciale, ricca di negozi, un tempo zona industriale con grandi stabilimenti e raffinerie.
“Brega si recava spesso alla macelleria ‘Boutique della carne’ ed al bar di Antonio che fa angolo con via Biolchini. Aveva una voce greve ed era enorme, ma era una persona con un gran cuore. Ordinava un sacco di carne e diceva che l’avrebbe regalata a Sergio Leone. Nei film interpretava sé stesso, la scena che descrive a Verdone in ‘Borotalco’ dove incontra i brutti ceffi era qualcosa che aveva vissuto personalmente”.
Mi reco quindi presso questo bar dove mi dicono che Mario era una persona molto generosa che “se poteva aiutarti non esitava a farlo” afferma il proprietario.

Ulisse Carone.

“Noi ragazzini gli chiedevamo di farci lavorare al cinema, stava spesso al Bar Menichelli di Piazza della Radio” Daniela dal gruppo Facebook di “Sei di viale Marconi se…”

“Io mi ricordo gruppi di ragazzini che quando lo incontravano gli chiedevano: ‘Mario dicce na parolaccia!‘ E lui contento tirava giù di tutto” aggiunge Donatella.

“Mio papà lo conosceva perché venivano tutti e due dai mercati generali e ricordo il giorno che si presentò al negozio di frutteria di mio padre alla Garbatella e disse ‘a Romole to’ portato er maestro: era il grande Sergio Leone!” Afferma Roberto.

Mario Brega non lasciò mai il quartiere Marconi dove morì per infarto il 23 luglio 1994.

Attualmente è seppellito al cimitero monumentale Il Verano, ma preferiamo ricordarlo con le parole di Daila:

“Ancora mi ricordo le urla contro me mia sorella e nostri amici quando gli lanciammo addosso un palloncino pieno d’acqua, ahahah!”.

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