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Lo sapevate? A Roma c’è un ristorante dove mentre si mangia si ricevono anche tanti insulti

Lo sapevate? A Roma c’è un ristorante dove mentre si mangia si ricevono anche tanti insulti.

Sembra uno scherzo e invece è una trovata commerciale spettacolare. Non è semplice mangiare in questo posto perché si sta tutto il tempo a ridere. Cucina tradizionale romana, spettacolo e divertimento assicurati. Alla larga i permalosi: locale piccolo, caldo, da prenotare prima altrimenti difficilmente si trova posto. Da provare almeno una volta nella vita. Il ristorante “Cencio, La Parolaccia” si trova a Roma, al Vicolo del Cinque, zona Trastevere: dal 1941 si differenzia da tutte le altre osterie romane, per il suo particolare intrattenimento folkloristico.  L’intrattenimento “volgare” è diventato il loro punto di forza.

Il locale infatti è famoso per gli insulti, improperi e parolacce (da qui il nome) rivolti ai clienti dal personale di servizio e dall’animatore. I camerieri, ad ogni piatto, fanno apprezzamenti e battute rivolte ai clienti; l’animazione musicale con chitarra e fisarmonica consiste in stornelli vernacolari romani, adattati e appesantiti in base al pubblico presente ai tavoli.

Il locale, inizialmente denominato Osteria da Cencio, fu aperto nel 1941 dai coniugi Vincenzo “Cencio” e Renata de Santis, i quali decisero di unire al tradizionale lavoro di ristorazione un intrattenimento basato sulle canzoni folkloristiche romanesche spesso condite da termini piccanti e volgari.

L’operazione fu un successo e così nel 1951 il locale prese ufficialmente la denominazione La Parolaccia e divenne luogo di cene particolari per attori e personaggi dello spettacolo.

La tradizione di famiglia continua, oggi sono i figli di Cencio e Renata a gestire il ristorante e nulla è stato modificato. Insulti e parolacce non sono risparmiati a nessuno, neanche alle signore. Anzi, proprio loro, sono le prime a ricevere apprezzamenti non proprio sottili, anche a sfondo sessuale.

Non consigliato sicuramente a coppie per una serata romantica, non a stranieri che non capirebbero e non a turisti ignari. Sembra proprio di essere a teatro.

Chiaramente bisogna saper stare allo scherzo e accontentarsi del cibo, tipico da osteria. I piatti della tradizione infatti sono semplici e i prezzi abbastanza alti ma lo spettacolo, le gag, le battute valgono sicuramente la spesa.

Grazie alla sua particolarità, La parolaccia ha ispirato ristoranti citati in vari film comici come Made in Italy, Simpatici & antipatici e Fracchia la belva umana (dove è ribattezzato Da Sergio e Bruno – Gli Incivili) o come La banda del trucido con Tomas Milian (qui il ristorante si chiama La pernacchia). Il locale viene citato e utilizzato in alcune scene del film Trastevere (1971), in cui risulta gestito da Nanda, interpretata da Ottavia Piccolo.

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