roma.vistanet.it

Lo sapevate? Perché durante la festa dei santi patroni Pietro e Paolo viene appesa la “nassa del pescatore” sul cancello della Basilica Vaticana?

Lo sapevate? Perché durante la festa dei santi patroni Pietro e Paolo viene appesa la “nassa del pescatore” sul cancello della Basilica Vaticana?

Tradizioni e rituali del 29 giugno. Il 29 giugno è la festa dei Santi patroni romani Pietro e Paolo. È una ricorrenza molto significativa per i romani in quanto i due santi rappresentano saldi punti di riferimento per la religione uccisi a Roma, durante l’impero di Nerone.

Pietro, che la Chiesa cattolica considera essere il primo papa e possessore delle chiavi del Paradiso, era un pescatore di religione ebraica nato al confine con la Galilea. Fu ucciso crocifisso a testa in giù.

San Paolo era un soldato che dapprima perseguitava i cristiani, ma che poi si convertì in seguito ad una visione e divenne predicatore. Fu decapitato alle Tre Fontane, dove, si narra che la sua testa mozzata, rimbalzò per tre volte facendo sorgere tre sorgenti.

Un tempo nella giornata del 29 giugno si omaggiavano con feste e cerimonie Romolo e Remo, i primi fondatori di Roma. Attualmente in occasione di questa ricorrenza vengono messe in pratica antiche tradizioni liturgiche in onore dei due martiri. Vediamole insieme.

La sera del 28 giugno, il Papa benedice i palli, strisce di stoffa indossata dai vescovi e dal Pontefice.

La mattina sul cancello centrale della basilica di San Pietro viene appesa la “nassa del pescatore”, in ricordo dell’umile mestiere di Pietro. Per nassa si intende un antico strumento da pescatore composta da un imbuto ed una rete dove il pesce rimane intrappolato, attirato al suo interno, da un’esca. Questo tipo di rete viene posizionato di solito durante la sera al largo e recuperato alle prime luci dell’alba.

Non è un caso che anche il simbolo stesso della cristianità fosse un pesce: uno dei miracoli di Gesù, infatti, fu proprio la moltiplicazione dei pesci. Una metafora di matrice religiosa è quella del “pescatore di anime” ad indicare chi effettua apostolato, con riferimento alla frase evangelica rivolta da Gesù ai discepoli.

L’iconografia ittica torna continuamente nel cristianesimo: pesce in greco si dice ichthys, acronimo di “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore” e sono gli unici animali a non essere stati colpiti dal diluvio universale.

È opportuno ricordare che il pesce non è un simbolo esclusivamente cristiano, ma è di derivazione pagana dove nei vari racconti è associato all’abbondanza e alla fertilità. Anche per questo i cristiani lo utilizzarono per non dare nell’occhio.

Ulteriori rituali nella giornata in onore di Pietro sono il rivestimento della statua del santo con l’abito di un Papa e sempre il 29 giugno mattina, nella basilica di San Giovanni in Laterano, avviene come tradizione l’ostensione dei reliquiari contenenti le teste di san Pietro e di San Paolo Per ostensione si intende l’esposizione in pubblico e ai fedeli.

A metà giornata il Papa si affaccia su piazza San Pietro per la preghiera dell’Angelus, a cui segue il plenum, la suonata in contemporanea di tutte le campane della Basilica.

La sera viene invece organizzata una processione alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura dove viene ogni anno allestita una festa vicino parco Schuster,

Ricordiamo che è sempre possibile andare a visitare il carcere otto il Campidoglio, dove fu rinchiuso e torturato.

A Castel Sant’Angelo è inoltre imperdibile lo spettacolo di fuochi d’artificio dalla Mole Adriana, tradizione nata nel lontano 1841.

 

Exit mobile version