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Lo sapevate? Il Gazometro di Roma è stato il più grande d’Europa

Lo sapevate? Il Gazometro di Roma è stato il più grande d’Europa.

Curiosità ed aneddoti di un simbolo dell’archeologia industriale romana di via Ostiense.

Un simbolo di archeologia industriale sovrasta la zona Ostiense della capitale. Nacque da un progetto del 1909, in seguito alla volontà del sindaco dell’epoca Ernesto Nathan, fu costruito nel 1935 dalla società Ansaldo di Genova e dalla tedesca Klonne Dortmund ed ha una struttura cilindrica in ferro affiancata da altri tre gasometri. Per chi volesse visitarlo, si trova in via del Commercio 9, nella zona del Municipio VIII.

Con la sua altezza di 89,10 metri, una lunghezza totale dei 1551 pali infissi di 36 km, il diametro di 63 metri ed un volume di 200.000 metri quadri, è stato fino alla sua dismissione il più grande d’Europa.

In origine era dotato di un gigantesco cilindro cavo che conteneva il gas, la sua funzione principale era quella della conservazione e quel che rimane attualmente è solo lo scheletro metallico che lo circondava.

Quando era in funzione, si alzava e si abbassava e vi veniva distillato e depurato il carbon fossile. Il gas veniva prodotto nei forni e poi temporaneamente immagazzinato. Questo gas veniva utilizzato sia per usi domestici, sia per l’illuminazione pubblica delle città. Non tutti sanno che i gazometri di via Ostiense non sono stati i primi e soli della città: antecedentemente ne esistevano altri due vicino il centro storico: uno in via dei Cerchi e un altro a via Flaminia vicino piazza del Popolo.

Con la diffusione del gas metano i gasometri sono divenuti obsoleti ed ormai rappresentano un monumento del passato di Roma.

La struttura compare in diversi film tra cui “Le fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek girato per la maggior parte nel quartiere Ostiense, oggetto di un’ampia opera di riqualificazione, che ha valorizzato i siti post-industriali. La famosa terrazza che compare nel film con vista panoramica verso il gazometro si trova presso il centro culturale Industrie Fluviali.

La zona industriale di via Ostiense è divenuta un luogo ambito ed i costi degli appartamenti sono lievitati in poco tempo. Flavia B. abita in via del Porto Fluviale, in un appartamento con vista verso il Gazometro.

“Da quando è iniziata la guerra, quando guardo il gazometro alla mente tante considerazioni, prima fra tutte che dipendere da altri Paesi per le risorse può comportare notevoli difficoltà e questo determina che possa essere strumentalizzato come arma politica”, afferma.

Proprio ieri Faith Birol, capo dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), ha ipotizzato che l’Europa deve prepararsi immediatamente ad uno stop completo delle forniture di gas russo questo inverno.E si sta configurando lo scenario di una chiusura assoluta da parte della Russia all’Occidente. Questo comporterà un aumento delle importazioni da altri Paesi come Stati Uniti, Israele ed Egitto con costi considerevoli da parte dell’Unione Europea.

Una soluzione efficace ma lunga nella sua realizzazione è il ricorso a fonti di energia rinnovabile: si farebbe non solo un favore all’ambiente ma può essere un modo per districarsi da una situazione difficile per l’Italia, secondo Paese più dipendente dal gas russo in Europa.

 

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