
C’è una trattoria a Roma famosa per due motivi di notevole importanza storica e culturale: parliamo de “Il Biondo Tevere”, reso celebre sia perché Luchino Visconti vi girò il film “Bellissima”, con Anna Magnani e Walter Chiari, sia perché Pier Paolo Pasolini si recò qui la notte del primo novembre 1975 con Pino Pelosi prima del delitto dove fu ucciso all’Idroscalo di Ostia.
Il ristorante fu aperto nel 1915 e l’atmosfera è tipicamente romana con un menu semplice ma gustoso. Si trova in Via Ostiense 178, poco distante dalla Basilica di San Paolo ed il Porto Fluviale.
Visconti lo scelse come location per la sua arieggiata terrazza con vista panoramica sul fiume Tevere vicino al Gazometro. “Bellissima” è un film dalla trama semplice dove il personaggio che interpreta la Magnani proietta sulla figlia di 5 anni la frustrazione e l’ambizione mai realizzata di lavorare come attrice a Cinecittà.
La trattoria fu scelta come location anche per il film di Abel Ferrara ”Pasolini”, una ricostruzione cinematografica delle ultime 24 ore di vita del grande intellettuale, interpretato da Willem Dafoe, Riccardo Scamarcio ed il vero Ninetto Davoli.
Nella prima sala all’ingresso del ristorante sulla sinistra è ancora conservata la sedia dove si sedette l’ultima notte il poeta.
Ho voluto quindi sedermi proprio su quella scranna di faggio insieme a “Er Pecetto”, uno dei protagonisti dei “Ragazzi di Vita”, che abbiamo intervistato tempo fa con Vistanet, ed abbiamo ordinato lo stesso cibo che generalmente mangiava qui: un piatto di pasta aglio olio e peperoncino. Con la mente ho ripercorso le tappe di quella sera.
Quel maledetto giorno di 47 anni fa, Pasolini aveva trascorso dapprima il pomeriggio con un giornalista per la sua ultima intervista, cenò con Ninetto Davoli presso un altro ristorante, “Pommidoro” a San Lorenzo e poi, dopo aver raggiunto Pino Pelosi a Termini con la sua Alfa GT2000, chiese lui se avesse fame e lo portò “Al Biondo Tevere”. Il poeta vi si recava spesso, era loro cliente, mangiava poco e senza sale. Lo potevi incontrare e vederlo prendere appunti, scrivere in compagnia di altri grandi intellettuali come Moravia o Elsa Morante.
In questo luogo Pasolini, Visconti ed Anna Magnani, molto amici in vita, si incontrano nuovamente come in un immaginario giardino della memoria.
Finita la cena salgo in macchina e attraverso la via Ostiense fino all’Idroscalo. Mi sembra di rivivere una delle scene più significative di “Caro Diario” di Nanni Moretti. Non è la prima volta che faccio questo percorso, ma stasera c’è una strana malinconia nell’aria. Metto su un pezzo di Keith Jarrett, “The Koln Concert” che mi accompagna fino al luogo dove è stato ucciso il poeta.
Un percorso da fare, una sorte di comunione e processione laica da attraversare in solitaria.