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Femminismo e transfemminismo a Roma. Il prezioso lavoro della Casa delle Donne Lucha y Siesta

Femminismo e transfemminismo a Roma. Il prezioso lavoro della Casa delle Donne Lucha y Siesta.

Articolo di Rita Chessa.

 

Ci siamo recati in uno spazio materiale e simbolico di autodeterminazione delle donne contro ogni discriminazione di genere. È così che si autodefinisce la Casa delle Donne Lucha y Siesta, progetto ibrido tra casa rifugio, territorio di semiautonomia e centro antiviolenza in via Lucio Sestio 10 a Roma. Nato dalla lotta e dall’autorganizzazione femminile, da 14 anni offre informazione, orientamento, ascolto e accoglienza alle donne che ne hanno necessità.

Lucha y Siesta è anche uno spazio femminista e transfemminista di socialità, condivisione di esperienze e competenze che si manifestano attraverso una ricca tessitura di attività culturali e laboratoriali come teatro, dibattiti, concerti, libri, performance ed incontri con ospiti internazionali.

Tra le attività più significative il contrasto alla violenza, la creazione di uno sportello di accoglienza ed ascolto, la messa a disposizione di 14 stanze per donne e minori in difficoltà, un corso di formazione per operatrici antiviolenza, progetti di inclusione sociale attiva per donne che fuoriescono da situazioni problematiche.

La violenza sulle donne non conosce epoche né frontiere, è costantemente presente in ogni cultura, nazione o paese sviluppato o meno. Non conosce nemmeno limiti antropologici, sociali e culturali in quanto in maniera trasversale attraversa tutte le classi sociali. Paradossalmente, secondo dati statistici, è più frequente tra familiari e amici. Secondo l’Oms una donna su cinque ha subito, nella sua vita, abusi fisici o sessuali da parte di un uomo.

Troppa ancora la paura di denunciare visto che per gli investigatori i maltrattamenti in famiglia, lo stalking e le minacce sono ancora reati molto sommersi.

Supportare realtà come Lucha Y Siesta significa essere concretamente attivi in iniziative preziose dirette a donne e minori in difficoltà, un luogo che in passato ha rischiato lo sgombero e la chiusura. Fortunatamente la Regione Lazio si è aggiudicato all’asta l’immobile abbandonato di proprietà Atac, che fu occupato nel 2008 da alcune attiviste per restituirlo alla collettività. In questo modo ha riconosciuto l’importante ruolo svolto dallo spazio politico.

Attualmente, in collaborazione con AIDOS Associazione italiana donne per lo sviluppo e PID Onlus, Lucha y Siesta lancia la campagna di raccolta di assorbenti femminili per le donne del carcere di Rebibbia, che sarà attiva dal 14 aprile al 28 maggio. Chi vuole contribuire all’iniziativa può recarsi nel posto tutti i mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.

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