Lo sapevate? La stazione di Roma-Termini è la più grande d’Italia. Un brulicare di vita simbolo di modernità.
Articolo di Rita Chessa.
Quando si arriva a Roma con il treno, la stazione Termini costituisce la principale fermata ferroviaria della città. Situata sul colle dell’Esquilino, con i suoi 32 binari vanta il primato di essere la più grande stazione d’Italia e la quinta in Europa per traffico passeggeri: ogni giorno vi transitano circa 480.000 persone.
Chi si reca qui in osservazione può avere piena consapevolezza della città in movimento: la stazione è un brulicare di vita tra negozi, bar, scale mobili, turisti, viaggiatori, pendolari.
Con 36 stranieri ogni cento italiani, è tra le zone più multietniche di Roma, colorata, fluida e come in tutti i centri nevralgici, la notte puoi incontrare alcuni senzatetto che vi cercano riparo.
Prende il nome dalle antiche terme di Diocleziano, vicino l’attuale piazza dei Cinquecento, ora capolinea per autobus e taxi.
La prima stazione fu aperta al pubblico nel 1863 per poi subire nel corso degli anni numerosissime trasformazioni e rinnovamenti. In particolare nel 1939 fu aggiunta una lunga pensilina in cemento armato ribattezzata dai romani “il dinosauro”, spesso oggetto di polemiche e dibattiti, anche perché la stazione sorge nel contesto di palazzi di stile umbertino.
Attualmente è punto di intersezione delle linee A e B della metropolitana, che permette di raggiungere quasi tutta la città.
Spesso scelta come location esterna per riprese cinematografiche, nel 1953 Vittorio De Sica vi realizzò un film dal nome “Termini”, Federico Fellini nel 1985 decise di aprire e chiudere il suo lungometraggio “Ginger e Fred” proprio qui ed anche una scena di “Ocean’s Twelve” del 2004 con Brad Pitt e George Clooney si svolge nella stazione.
In passato, nel piazzale antistante, vi era posizionata la famosa Lampada OSRAM, un lampione altissimo per anni tipico punto d’incontro per i romani e viaggiatori, a cui Claudio Baglioni dedicò una canzone le cui parole rispecchiano anche l’aspetto attuale del luogo: “di fronte alla stazione giornali cartoline, le insegne, le reclames, la fila di tassì, la calca sopra i tram”.
Ora la lampada è stata disinstallata ed il punto di riferimento per gli appuntamenti, considerata la grandezza dell’opera, è divenuta la statua di bronzo alta 7 metri dedicata a Giovanni Paolo II. Realizzata nel 2011 dallo scultore Oliviero Rainaldi, con il titolo “Conversazioni”, è un omaggio a Giovanni Paolo II. Anch’essa è stata oggetto di diverse polemiche per la sua tipica conformazione a campana, ma nel tempo è divenuto un elemento caratterizzante del luogo.