Orto Botanico: un angolo di paradiso nel cuore di Roma.
Articolo di Rita Chessa.
Un angolo di paradiso alle pendici del Gianicolo e nel cuore di Trastevere: è questo l’orto botanico di Roma nell’antico parco di villa Corsini, in passato residenza della regina Cristina di Svezia.
Gli Orti Botanici ed i Giardini storici sono musei viventi, spazi multidisciplinari di connessioni e scambio culturale, capaci di coinvolgere un pubblico molto eterogeneo.
Attualmente L’Orto botanico di Roma si estende per 12 ettari, ospita attualmente oltre 3000 specie vegetali ed è alimentato in parte dal soprastante acquedotto dell’Acqua Paola.
Sorto a partire da un Simpliciarius Pontificius Vaticanus, ossia un giardino dove si coltivavano piante medicinali, verso la fine del XIII secolo, era destinato a utilizzo privato della corte papale.
Il primo vero orto botanico di Roma fu voluto nel XVI secolo da Alessandro VI, e successivamente ricostruito da Pio IV. Il successore Alessandro VII lo trasformò in uno dei giardini botanici d’Europa, utilizzando acqua dall’antico acquedotto di Traiano.
Dentro è possibile incontrare palme, piante acquatiche, serre e collezioni di piante succulente, boschetti di bambu, la valletta delle felci.
Particolarmente degni di nota il Bosco romano ed il giardino giapponese, da dove è possibile godere di bellissimi panorami.
Il primo è caratterizzato da sempreverdi, lecci, conifere, platani secolari, diverse sequoie tra cui una gigante americana ed una metasequoia cinese.
Il giardino giapponese è stato progettato dall’architetto Ken Nakajima, creatore anche dello spazio verde dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma.
L’Orto si occupa di educazione ambientale, conservazione della biodiversità vegetale e di ricerca scientifica. È sede di mostre, corsi, conferenze e vanta ogni anno circa centomila visitatori. L’istituzione dipende dal Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università di Roma “La Sapienza”.
A causa dei cambiamenti climatici causati dall’intervento dell’uomo spesso distruttivo ed inquinante, negli ultimi decenni si è verificata una significativa riduzione di molti ecosistemi naturali con seria compromissione del patrimonio vegetale. Gli Orti Botanici italiani hanno organizzato quindi attività di conservazione presso le loro sedi di piante vive e di semi in pericolo di estinzione.