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“Enoize”, a Roma si assapora il vino etico e sociale

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“Enoize”, a Roma si assapora il vino etico e sociale.

Articolo di Rita Chessa.

 

Enoize nasce nel 2013 con Gabriella Rubino e Dario Biagetti, compagni di vita, sommelier lei, vigneron lui. Andiamo a conoscere la loro storia.

Dario è fratello di Renato Biagetti ucciso a 26 anni, con 8 coltellate di matrice fascista, uscendo da una discoteca di Focene, dove era andato ad ascoltare un concerto. A ricordarlo una targa posizionata nella stessa cittadella dall’Anpi di Fiumicino, “in memoria di Renato Biagetti partigiano. Per il suo noto impegno sul fronte dell’antirazzismo, dell’accoglienza e dell’antifascismo”.

Durante la manifestazione romana “Renoize” che ogni anno ricorda Renato, Gabriella e Dario sentono il desiderio di scegliere secondo criteri di sostenibilità e di rispetto del territorio il vino che sarà venduto per supportare le spese legali. Nasce così “Enoize”, un simposio in cui il vino viene raccontato, descritto, spiegato. Nel corso degli anni “Enoize” diventa un progetto di più ampio respiro, il cui principale obiettivo è trasmettere conoscenza e sapere critico sul tema del vino, privilegiando i vignaioli ed i piccoli produttori che si trovano al di fuori del mercato tradizionale, ultimo baluardo in difesa delle peculiarità e della unicità delle colture e culture locali. Si tiene così, a maggio 2017, il primo “Enoize Lucca”, rassegna di produttori e vignaioli indipendenti, e da gennaio 2018, a Roma, il primo corso di avvicinamento al vino, con l’obbiettivo di dare le basi per intraprendere il proprio percorso come assaggiatori consapevoli. Da marzo, in collaborazione con il baretto “Zazie nel Metrò”, è iniziata la rassegna mensile “Incontriamo Vignaioli” allo scopo di accorciare sempre di più le distanze tra produttori e consumatori.

“Enoize” vuole formare una comunità capace di scegliere secondo i criteri della salvaguardia del territorio e della propria salute, nell’interesse comune, per attivare relazioni dirette non elitarie, ma ripetibili e condivisibili.

Ci siamo recati ad uno di questi incontri dove presso “Zazie nel Metrò”, bar nel cuore del Pigneto molto attivo nel quartiere, abbiamo degustato vini prodotti rispettando valori etici e sociali come la quasi o totale assenza di utilizzo della chimica sia in vigna che in cantina, per non inquinare e preservare la terra per le future generazioni.

Particolarmente degno di nota il bianco “Bolle senza frontiere”, fresco e frizzantino, del collettivo strade sterrate – Aurora. Quest’ultimo nasce da un progetto di diversi produttori provenienti da varie regioni Italiane, accumunati dagli stessi valori e idee di produzione.

Un altro vino da segnalare è il Montepulciano d’Abruzzo “Senzaniente” di Marina Palusci.

L’azienda agricola è l’unica a livello italiano ad aver ottenuto la certificazione S.A.I.N.S., vini che bandiscono totalmente l’impiego di sostanze chimiche sia in vigna che in cantina.

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È la natura a determinare il raccolto.