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Monumenti romani: la fontana dei Quattro Fiumi, capolavoro di piazza Navona

(Foto Sovrintendenza Roma).

Monumenti romani: la fontana dei Quattro Fiumi, capolavoro di piazza Navona.

La fontana che si trova in Piazza Navona, chiamata dei Quattro Fiumi, è una delle delle più belle e famose al mondo. Capolavoro dell’arte barocca, venne progettata dall’immenso Gian Lorenzo Bernini su incarico diretto del Papa Innocenzo X nel 1651. La fontana domina la piazza, una delle più belle della città, e le quattro famosissime statue che simboleggiano i quattro fiumi che rappresentano quattro diversi continenti. Andiamo a scoprire quali sono questi 4 fiumi dei 4 grandi continenti della Terra e tutte le altre curiosità legate a questa autentica meraviglia artistica.

Pensate che fino al 1800 la fontana veniva utilizzata per rinfrescare la piazza nelle calde giornate di agosto, chiudendo gli scarichi.
La fontana ritrae i quattro fiumi principali della Terra, uno per ogni continente allora conosciuto:  Nilo in Africa, Danubio in Europa, Rio de la Plata in Sud America e Gange in Asia ed è sovrastata dall’obelisco Agonale, proveniente dal circo di Massenzio sull’Appia Antica.

La fontana sorge al centro della piazza, ed è composta da una base formata da una grande vasca ellittica a livello della pavimentazione stradale, sormontata da un grande gruppo marmoreo sulla cui sommità si eleva l’obelisco, imitazione egiziana di epoca domizianea.

La fontana fu commissionata da papa Innocenzo X per decorare piazza Navona, sulla quale si stavano portando avanti i lavori di realizzazione di palazzo Pamphilj. Nel 1647 il pontefice aveva commissionato a Francesco Borromini la progettazione di una conduttura che portasse l’acqua dell’Aqua Virgo a piazza Navona e aveva bandito un concorso per la progettazione della fontana nella piazza. Inoltre il papa manifestò la volontà di recuperare l’obelisco, poi detto Agonale, che giaceva in rovina nel circo di Massenzio sull’Appia Antica.

Il concorso fu vinto da Gian Lorenzo Bernini che per ottenere l’incarico realizzò un modellino argenteo in scala, alto circa un metro e mezzo, e lo regalò a Olimpia Maidalchini, cognata del pontefice. Un altro progetto fu presentato da Borromini, che prevedeva un obelisco alla cui base quattro grosse conchiglie con mascheroni buttavano acqua in una vasca.

La realizzazione dell’opera iniziò nel 1648 e si concluse nel 1651 sotto la direzione del Bernini.

Le spese per la costruzione della fontana furono talmente elevate che, per finanziarle, il papa ricorse ad una tassazione sul pane, con contemporanea riduzione del peso standard della pagnotta. Il fatto scatenò l’odio del popolo di Roma non tanto sul pontefice quanto sulla cognata, ritenuta responsabile indiretta del sopruso e già non amata dai romani.

Le statue in marmo bianco che caratterizzano la fontana hanno una dimensione maggiore di quella reale. I nudi rappresentano le allegorie dei quattro principali fiumi della Terra, uno per ciascuno dei continenti allora conosciuti, che nell’opera sono rappresentati come dei giganti che siedono appoggiati sullo scoglio centrale in travertino (opera di Giovan Maria Franchi del 1648): il Nilo (scolpito da Giacomo Antonio Fancelli nel 1650), il Gange (opera del 1651 di Claude Poussin), il Danubio (di Antonio Raggi nel 1650) e il Rio de la Plata (di Francesco Baratta, del 1651).

Sulla fontana sono raffigurati anche sette animali, a cui si aggiunge la colomba bronzea in cima all’obelisco e i delfinetti nello stemma dei Pamphili, disseminati attorno a tutta la fontana, più le piante che servono a definire la composizione. Gli animali, più o meno fantastici sono: il leone, l’armadillo, il serpente di terra, il serpente di mare, il cavallo, il delfino e il drago.
Lo studio del modellino della fontana, realizzato dal Bernini come per altre sue opere, dimostra che l’artista immaginava inizialmente un’opera un po’ diversa da quella che poi è risultata. Le dimensioni e le proporzioni delle varie figure erano più ridotte. I resti di colorazione sul modello ligneo hanno fatto pensare supporre che l’intenzione era quella di realizzare le varie figure in bronzo. Ma furono realizzate con il travertino.


Piazza Navona ha anche altre due fontane: la Fontana del Moro, scolpita da Giacomo della Porta e ritoccata dal Bernini, situata nell’area sud della piazza, e la Fontana del Nettuno (originariamente fontana dei Calderari), situata nell’area nord, opera di Gregorio Zappalà e Antonio Della Bitta.

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