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Lo sapevate? In epoca antica l’Isola Tiberina riprendeva le forme di una gigantesca nave

Lo sapevate? In epoca antica l’Isola Tiberina riprendeva le forme di una gigantesca nave.

 

L’isola Tiberina, situata in mezzo al Tevere, proprio nel centro di Roma, è un vero e proprio monumento in quanto in epoca antica era stata lavorata e decorata a forma di nave. Una vera e gigantesca imbarcazione romana col suo albero maestro, all’epoca un obelisco, che sembrava navigare sul Tevere.

L’Isola Tiberina è l’unica isola urbana del Tevere, nel centro di Roma. L’isola è collegata alle due rive del Tevere dal Ponte Cestio e dal Ponte Fabricio.

Lunga circa 300 metri e larga 90 ospita un vero e proprio borgo con chiese, ospedali, bar, ristoranti e diverse abitazioni, proprio nel centro di Roma e in mezzo al fiume Tevere.

La leggenda vuole che l’isola si sia formata nel 510 a.C. dai covoni del grano mietuto a Campo Marzio, di proprietà del re Tarquinio il Superbo al momento della rivolta: studi però provano che l’isola ha origini molto anteriori all’evento. Ospitò il tempio di Esculapio, dio della medicina, il cui culto fu introdotto nel 292 a.C. in seguito ad una pestilenza.

Nella prima metà del I secolo a.C. venne monumentalizzata in opera quadrata, parallelamente alla costruzione dei ponti Fabricio e Cestio. Allora riprendeva la forma di una nave, di cui oggi è ancora visibile la prua, con blocchi di travertino che rivestono l’interno in peperino, e alcune decorazioni raffiguranti Esculapio con il suo serpente e una testa di toro, probabilmente utilizzata per gli ormeggi.

I resti della prua.

Una leggenda narra che l’isola fosse proprio sorta sui resti di una nave lì affondata. Proprio per questo fu risistemata come una nave, i lati furono rivestiti di travertino e si simularono da un lato la prua e dall’altro la poppa di una nave. Di questa risistemazione oggi restano pochi resti

Da sempre isola degli ammalati, probabilmente per la sua posizione l’Isola Tiberina veniva utilizzata anche per le quarantene.

Il Tempio di Esculapio venne inaugurato nel 289 a.C. e sorgeva nella parte meridionale dell’isola, nel luogo oggi occupato dalla chiesa di San Bartolomeo. Ai lati del tempio si trovava un portico per l’accoglienza dei pellegrini e dei malati. Nella parte settentrionale si trovavano alcuni piccoli santuari legati a culti particolari, ora situati fra le fondamenta dell’Ospedale Fatebenefratelli. Sull’isola si trova anche la chiesa di San Giovanni Calibita.

Nel corso dell’Ottocento il 24 agosto ricorreva la festa dei cocomeri. I venditori esponevano la propria merce sull’isola; nel frattempo alcuni praticavano una gara di nuoto, dal ponte Fabricio a ponte Rotto per afferrare i cocomeri: i giochi sono stati proibiti nel 1870 a causa degli incidenti dovuti alla corrente del fiume.

Sopra le rovine del tempio di Esculapio l’imperatore Ottone III volle costruire nel X secolo una chiesa dedicata ai santi Adalberto, Paolino e Bartolomeo, e che nel 1180 mantenne la dedica solamente per l’ultimo santo.

Nell’isola si trova la trattoria Sora Lella, Elena Fabrizi, sorella di Aldo Fabrizi, cuoca ma anche popolare attrice in alcuni film di Carlo Verdone e diverse commedie all’italiana. L’ospedale Fatebenefratelli, posto di fronte alla basilica di San Bartolomeo, fu fondato dai seguaci di san Giovanni di Dio nel 1583, e rimodernato in seguito da Cesare Bazzani fra il 1930 ed il 1934. Sulla destra si trova la chiesa di San Giovanni Calibita, edificata sui resti del tempio di Iuppiter Iurarius, e dedicata intorno all’870.

Sull’Isola Tiberina è presente anche una delle tre sedi romane dell’Ospedale Israelitico. La sede è operante e si trova a fianco della basilica di San Bartolomeo.

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