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Lo sapevate? Il Circo Massimo di Roma è lo stadio più grande di sempre

Lo sapevate? Il Circo Massimo di Roma è lo stadio più grande di sempre.

Il Circo Massimo di Roma, fra l’Aventino e il Palatino, è lo stadio più grande della storia, la più grande struttura per spettacoli costruita dall’uomo. Le sue dimensioni erano eccezionali: aveva una capienza di 300.000 spettatori. La sua pista sabbiosa, lunga 600 metri e larga 225 metri, lo rendeva lo stadio più grande di Roma, più grande del Circo Flaminio e del Circo di Massenzio.

La leggenda narra che qui, proprio nella valle, sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine in occasione dei giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus.

(Ricostruzione da Romano Impero).

Intorno il Circo era ornato di magnifici portici, e aveva due ordini di sedili. 

La facciata esterna aveva tre ordini: solo quello inferiore, di altezza doppia, era ad arcate. La cavea poggiava su strutture in muratura, che ospitavano i passaggi e le scale per raggiungere i diversi settori dei sedili, ambienti di servizio interni e botteghe aperte verso l’esterno. L’arena era in origine circondata da un euripo (canale) largo quasi 3 m, più tardi eliminato per aggiungere altri posti a sedere.

All’interno si trovava una lunga, e larga muraglia, detta Spina, intorno alla quale si disputavano le corse dei carri. Sopra erano posti due obelischi, e alcuni tempietti.

La spina era riccamente decorata da statue, edicole e tempietti e vi si trovavano sette uova e sette delfini da cui sgorgava l’acqua, utilizzati per contare i giri della corsa.

I dodici carceres, la struttura di partenza che si trovava sul lato corto rettilineo verso il Tevere, disposti obliquamente per permettere l’allineamento alla partenza, erano dotati di un meccanismo che ne permetteva l’apertura simultanea.

Sul lato sud si trova attualmente una torretta medioevale detta “della Moletta” appartenuta ai Frangipane.

Le prime installazioni in legno risalirebbero all’epoca di Tarquinio Prisco, nella prima metà del VI secolo a.C.

La costruzione di primi impianti stabili risalirebbe al 329 a.C., quando furono edificati i primi carceres. Le prime strutture in muratura, soprattutto legate alle attrezzature per le gare, si ebbero probabilmente solo nel II secolo a.C. e fu Gaio Giulio Cesare a costruire i primi sedili in muratura e a dare la forma definitiva all’edificio, a partire dal 46 a.C..

Il monumento venne restaurato dopo un incendio e probabilmente completato da Augusto, che per decorare la spina vi aggiunse (come testimoniato da una moneta di Caracalla) un obelisco dell’epoca di Ramses II portato dall’Egitto, l’obelisco Flaminio, che nel XVI secolo fu spostato da papa Sisto V in piazza del Popolo. Nel 357 un secondo obelisco fu portato a Roma per volere dell’imperatore Costanzo II ed eretto dal praefectus urbi Memmio Vitrasio Orfito sulla spina; oggi si trova dietro alla basilica di San Giovanni in Laterano.

Altri restauri avvennero sotto gli imperatori Tiberio e Nerone.

Dopo un grave incendio sotto Domiziano, la ricostruzione, probabilmente già iniziata sotto questo imperatore, venne completata da Traiano nel 103.

(Ricostruzione da Romano Impero).

Nella struttura venivano realizzate anche sfilate equestri, rappresentazioni di battaglie, o corse a piedi, che duravano varie ore. Intorno a queste competizioni ruotavano ricche scommesse. Vi si disputavano, inoltre, anche le naumachiae (battaglie navali): l’arena del Circo Massimo veniva inondata con le acque del Tevere e venivano simulati combattimenti navali (navalia proelia) durante i quali due opposte squadre (composte da gladiatori o da prigionieri di guerra condannati a morte) si affrontavano riportando alla memoria indimenticabili battaglie avvenute per mare.

Oggi restano piccole tracce di ciò che un tempo fu il Circo Massimo e si può osservare soltanto l’enorme spalto che conserva la forma del recinto. Si intravedono comunque chiare la forma e la grandezza che questo edificio doveva avere in epoca romana: una enorme area rettangolare con un lato breve a semicerchio e nel suo centro, la spina.

Il Circo rimase in attività fino ai primi decenni del VI secolo. Dopo fu utilizzato come area agricola, poi dal XIX secolo, divenne la sede degli impianti del Gazometro, e furono allestiti magazzini, manifatture, imprese artigianali e anche abitazioni, fino agli inizi del ‘900, quando furono avviati i lavori per la passeggiata archeologica. 

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