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Lo sapevate? Da dove deriva il nome del quartiere romano “Parioli”?

Lo sapevate? Da dove deriva il nome del quartiere romano “Parioli”?

Parioli è il secondo quartiere di Roma, indicato con Q. II. Si trova nell’area nord della città, sulla destra della via Flaminia, a ridosso della sponda sinistra del fiume Tevere ed è uno dei quartieri più ricchi e con i condomini e le abitazioni più belle della Capitale. Il quartiere ospita ambasciate e consolati, banche estere e società finanziarie e una miriade di studi, uffici, bar, ristoranti e negozi, un tempo scarsissimi. Non tutti però conoscono le origini del nome e la storia del quartiere. Scopriamoli insieme.

Il nome deriva dalla denominazione di “Monti Parioli”, data a un gruppo di colline tufacee prima dell’urbanizzazione dell’area, avvenuta agli inizi del Novecento. Alcuni affermano che il nome derivi da peraioli, per le coltivazioni di peri che vi si trovavano.

“Pelaiolo” o “Peraiolo” è il nome originario del colle dove attualmente si estende il quartiere Parioli, un termine contadino che richiama i frutti del pero. Il nome risale al Medioevo. Inizialmente, sulle colline affacciate sul Tevere e sull’Aniene, sorgevano solo casali suburbani con i loro latifondi che segnavano il confine tra la città e l’Agro Romano: tra rare costruzioni, stalle e maneggi si snodava un reticolo di viali ombrosi.

Quando Roma diventa Capitale del Regno d’Italia, nascono rapidamente nuovi quartieri oltre le mura aureliane, il quartiere Parioli è fra i primi quindici sorti a Roma nel 1911 ed ufficialmente istituiti nel 1921.
La costruzione di viale Parioli si ha su iniziativa di Filonardi e Giorgi, i proprietari dei terreni interessati alla creazione della nuova grande arteria. Il loro progetto prevede, lungo la strada, la costruzione di eleganti villini. Il viale Parioli, prolungato a viale Liegi, viene concepito come una “passeggiata di città”, con pista-galoppatoio laterale all’ombra degli alberi per la nascente borghesia.
In quegli anni lo sviluppo edilizio del quartiere era legato al nome di Edmondo Sanjust di Teulada. Nel 1909 l’urbanista, nella relazione al suo piano, stabilisce che non sarebbero sorti grandi edifici, ma solo ville e villini con grande estensione di giardini.

Il quartiere fu completato durante gli anni cinquanta. La domanda di case cresce insieme al boom. In questo periodo l’elite artistica, politica e finanziaria scelse questa zona per abitarvi.

Ancora oggi Parioli è il quartiere romano dell’alta borghesia, una zona ricca di verde, molto chic con bellissimi appartamenti e antiche case con giardino.

Per gli immobili di pregio, le quotazioni parlano di circa 6.200 €/mq per vivere in una delle zone più esclusive della città. I locali alla moda del quartiere sin dagli anni 60 cominciarono a fare concorrenza alla Dolce Vita di Via Veneto. La parte più bella è quella di piazza Euclide, dove si trovano le costruzioni più vecchie, molto ricercate.

Nel quartiere Parioli si trovano il Parco della Rimembranza, il parco dell’acqua Acetosa dove furono creati parte degli impianti sportivi delle Olimpiadi del 1960. Tra le opere realizzate spicca la costruzione dell’Auditorium di Renzo Piano.

La ricchezza che sin dall’inizio caratterizza il quartiere conferisce ai giovani abitanti lo stereotipo di uno stile di vita abbastanza alto, con un abbigliamento alla moda (prevalentemente sportivo), auto costose ed un uso di prodotti di lusso, al punto che il nomignolo “pariolino” tende ad indicare a Roma anche i giovani con quello stile ma non residenti nel quartiere. Il termine è usato il più delle volte con una connotazione spregiativa, per indicare un tono altezzoso ed esclusivo alto borghese.

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