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Lo sapevate? A Roma esiste un vero e proprio santuario dei gatti

Lo sapevate? A Roma esiste un vero e proprio santuario dei gatti.

Nell’area di Torre Argentina vi sarà capitato spesso di vedere dei gatti tra le antiche rovine della città. Un’associazione di volontariato si occupa del sito e dei gatti per le sterilizzazioni, vaccini e tutte le prevenzioni idonee per mantenere il sito pulito e sicuro per gli antichi monumenti, i gatti e le persone che vanno a visitarlo. Il sito ospita 150 gatti.

Il Santuario dei Gatti di Roma è diventata un’attrazione non solo per i tesori archeologici che custodisce ma anche per gli ospiti che da decenni hanno trovato qui un rifugio. L’Area Sacra di Torre Argentina fu scoperta durante i lavori edilizi del 1929 che portarono alla luce i ruderi da allora popolati dai gatti.
I felini hanno sempre trovato protezione tra i ruderi e da subito, iniziò un vero e proprio lavoro da parte di gattare e gattari, volontari che portarono e portano cibo agli animali. Anche Anna Magnani, che abitava non lontano, portava personalmente il cibo ai gatti della colonia. 
Da metà Anni Novanta, infatti, grazie anche alla collaborazione con alcune organizzazioni straniere e supporti morali e materiali, i volontari di Torre Argentina hanno iniziato a raccogliere i fondi necessari per riuscire ad offrire un porto ancora più sicuro ai randagi.

Largo di Torre Argentina è stato rilanciato grazie anche alla simpatica presenza dei gatti.

Largo Torre Argentina ospita 150 amici a quattro zampe, protetti nei più antichi templi di Roma che risalgono al 400-300 AC. Proprio qui nel 44 avanti Cristo fu ucciso Giulio Cesare.

 

Dal 1993 Lia e Silvia hanno iniziato a lavorare con i gatti aiutando una donna che gestiva la salute degli animali. Tutto da sole. Ma nel 1995 arrivò una salvatrice: Molga Salvalaggio che mise in contatto le donne con l’A.I.S.P.A. (Società anglo-italiana per la protezione degli animali), la prima organizzazione a fornire materiale e supporto morale per la cura dei felini.
Da allora Silvia e Lia cominciarono a notare che i turisti erano più interessati ai gatti che alle rovine e facevano volentieri donazioni. Incredibile ma vero: ha funzionato.
Non solo hanno raccolto il denaro necessario, ma sono anche riuscite ad attirare un certo numero di volontari; donne di diversa nazionalità: italiana, francese tedesca, americana, inglese, brasiliana e olandese. Torre Argentina divenne ben presto una sorta di organizzazione internazionale per i gatti. Per raccogliere più soldi iniziarono ad organizzare cene di raccolta fondi e lotterie con vendite al mercato delle pulci. Da allora molto è cambiato e in meglio.

Nel 2001 i gatti di Roma sono diventati un “patrimonio bio-culturale” con una proclamazione speciale del consiglio comunale. Tra il 2004 e il 2010, diversi miglioramenti hanno a contribuito a migliorare la qualità della vita di felini e di chi si preoccupava per loro. L’ultimo successo è del 2015 quando i gatti sono stati protagonisti di un calendario fotografico.

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