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Lo sapevate? Lì dove ora c’è piazza Navona, in epoca imperiale c’era lo stadio di Domiziano

Lo sapevate? Lì dove ora c’è piazza Navona, in epoca imperiale c’era lo stadio di Domiziano.

Si tratta di uno dei complessi urbanistici più spettacolari e caratteristici della Roma barocca. La piazza è delimitata dagli edifici che sorsero sui resti dello Stadio di Domiziano: della pista sono conservate la forma e le dimensioni. L’originale forma della piazza attuale ricalca fedelmente il perimetro dell’antico stadio che Domiziano fece costruire nell’86 d. C. per le gare di atletica e corse di cavalli. I resti di questa antica struttura si trovano qualche metro metri al di sotto dell’odierno piano stradale ed è possibile vederli ancora sotto un palazzo moderno in Piazza di Tor Sanguigna e nei sotterranei della chiesa di Sant’Agnese in Agone.

Piazza Navona è stata nei secoli teatro di feste popolari, corse e giostre. Dal XVII secolo fino alla metà del XIX, i sabati e le domeniche di agosto, Piazza Navona, che allora aveva il fondo concavo, veniva in parte allagata per offrire refrigerio e svago ai romani.

(Foto Stadio Domiziano).

Si tratta di una delle più celebri piazze monumentali di Roma e del Mondo, costruita in stile monumentale dalla famiglia Pamphili per volere di papa Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili) con la forma tipica di un antico stadio.

Piazza Navona è una delle piazze più famose e più visitate di Roma. Ornata di tre fontane, di cui la più importante è la fontana “dei quattro fiumi” realizzata dal Bernini. Scopriamo la storia, gli edifici vicini, gli eventi e come arrivarci.

Come accennato piazza Navona, ai tempi dell’antica Roma, era lo Stadio di Domiziano che fu fatto costruire dall’imperatore Domiziano nell’85 e nel III secolo fu restaurato da Alessandro Severo. Era lungo 265 metri, largo 106 e poteva ospitare 30.000 spettatori.


Lo stadio era riccamente decorato con alcune statue, una delle quali è quella di Pasquino (forse una copia di un gruppo ellenistico pergameno che si presume rappresentante Menelao che sorregge il corpo di Patroclo), ora nell’omonima piazza di fianco a Piazza Navona.

Era uno stadio e non un circo, non c’erano i carceres (i cancelli da cui uscivano i cavalli da corsa) né la spina (il muro divisorio intorno a cui correvano i cavalli) come ad esempio il Circo Massimo, ma era tutto libero ed utilizzato per le gare degli atleti. L’obelisco che ora è al centro della piazza non si trovava lì, ma viene dal circo di Massenzio, che è tuttora sulla via Appia.
Il nome della piazza era originariamente “in Agone” (dal latino in agonis, “giochi”) perché lo stadio era usato solo ed esclusivamente per le gare di atletica. Anticamente la piazza era concava, si bloccavano le chiusure delle tre fontane e l’acqua usciva in modo da allagare la piazza.
Tra X e XI secolo il Campus Agonis con le sue Cryptas erano interamente di proprietà dell’Abbazia di Farfa, per passare nel XIII secolo interamente sotto il controllo del magistrato romano della camera capitolina da destinare periodicamente ad uso ludico.

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