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Lo sapevate? Il grandissimo Raffaello Sanzio è sepolto nel Pantheon di Roma

Lo sapevate? Il grandissimo Raffaello Sanzio è sepolto nel Pantheon di Roma.

La Tomba dell’artista rinascimentale Raffaello Sanzio si trova all’interno del famoso monumento. Sormontata dalla Madonna del Sasso, scolpita dall’allievo di Raffaello, Lorenzetto, presenta un epitaffio di Pietro Bembo che dice «Qui giace Raffaello, dal quale la natura temette mentre era vivo di esser vinta; ma ora che è morto teme di morire».

In piazza della Rotonda, nel cuore del centro storico di Roma in rione Pigna, si trova uno dei più famosi monumenti di Roma: il Pantheon. Fondato nel 27 a.C. da M.V. Agrippa, era un tempio dedicato a tutte le divinità passate presenti e future.

Fu fatto ricostruire dall’imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C., dopo che gli incendi dell’80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea.

All’inizio dell’VII secolo fu trasformato in basilica cristiana di Santa Maria ad Martyres. Il Pantheon è famoso anche per le sepolture famose che ospita: oltre ad alcuni esponenti della famiglia reale dei Savoia, infatti, è la tomba di uno tra i massimi pittori del Rinascimento, Raffaello Sanzio.

Raffaello (Urbino, 6 aprile 1483 – Roma, 6 aprile 1520) è stato un pittore, artista e architetto italiano, tra i più celebri del Rinascimento.

Considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo, la sua opera profondamente innovativa e ricca di straordinarie opere iconiche segnò un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi. Il Venerdì Santo dell’aprile 1520, all’apice della sua carriera, Raffaello morì improvvisamente il giorno del suo compleanno a soli 37 anni.

Bello e dannato, morì all’apice della carriera, amando l’arte e le donne. Si spense all’improvviso, dopo notti di febbre e spasmi (da eccessi amorosi). Le cronache dell’epoca, e lo stesso Giorgio Vasari nella sua Biografia, riportano lo sgomento che prese l’intera corte pontificia. Come espressamente richiesto nelle disposizioni testamentarie, Raffaello fu tumulato nel Pantheon sotto la statua della Madonna del Sasso, ma nell’Ottocento furono sollevati dubbi sulla veridicità di quella sepoltura. A seguito di quest’ipotesi, nel 1833, fu condotta una campagna di scavi alla ricerca dei resti dell’artista e dopo alcuni giorni fu finalmente trovata una cassa in legno di abete dove giaceva lo scheletro quasi intatto di Raffaello. A seguito di tale ritrovamento, i resti trovati furono ricollocati nel luogo voluto dall’artista e sistemati in una cassa di pino inserita in un sarcofago romano donato da papa Gregorio XVI.

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