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Monumenti romani: la centrale Montemartini, uno degli spazi espositivi più belli della città

Monumenti romani: la centrale Montemartini, uno degli spazi espositivi più belli della città.

 

Un monumento poco conosciuto ma sicuramente affascinante, non solo per le raccolte conservate ma per il connubio tra stili differenti e per il recupero della struttura, avvenuto, secondo architetti ed esperti d’arte, nel migliore dei modi.

La Centrale termoelettrica Montemartini è uno degli spazi espositivi più belli e originali di Roma, un luogo in cui le testimonianze dell’antichità e l’archeologia industriale si incontrano e si valorizzano a vicenda. Si tratta del primo impianto elettrico pubblico di Roma, in funzione dal 1912 fino alla metà degli anni Sessanta. Successivamente è stato riconvertito in spazio espositivo negli anni Novanta. Nel 1997, quando i Musei Capitolini furono ristrutturati, la Centrale fu scelta per ospitare temporaneamente opere provenienti dalle collezioni del complesso museale capitolino. Il grandissimo successo dell’esperimento, per ora unico nel suo genere, almeno a Roma (e uno dei pochi in Italia), portò alla trasformazione della mostra in un’esposizione permanente. Ma vediamo che cosa era prima questa struttura.

 

La Centrale Montemartini era una centrale termoelettrica sulla via Ostiense. Dopo la dismissione come impianto di produzione di energia elettrica, adesso è adibita a museo e fa parte del sistema museale di Roma Capitale denominato Musei in Comune. Ospita circa 400 statue romane, già esposte ai Musei capitolini o recuperate dai depositi comunali, insieme a epigrafi e mosaici, in una straordinaria ambientazione di archeologia industriale.
La centrale termoelettrica Montemartini fu inaugurata il 30 giugno 1912: era il primo impianto pubblico di produzione elettrica dell’allora “Azienda elettrica municipale”. L’azienda è situata appena fuori dalle mura e fuori dal rione Testaccio. Fu intitolata al teorico delle municipalizzazioni Giovanni Montemartini e assessore al tecnologico, morto durante una seduta del consiglio comunale nel 1913.

La produzione di energia elettrica fu interrotta nel 1963. Seguirono anni di decadenza poi il recupero.

 

Nel 1995 la galleria lapidaria e diversi settori del palazzo dei Conservatori nei Musei capitolini in Campidoglio dovettero essere chiusi al pubblico, per permettere i lavori di ristrutturazione: le sculture furono esposte in alcuni ambienti dell’ex centrale elettrica Montemartini, inizialmente come sistemazione temporanea. Nel 2005, conclusi i lavori ai Musei Capitolini, molte sculture rimasero nella sede della centrale, che divenne sede museale permanente. L’allestimento è caratterizzato dall’intreccio di immagini di archeologia classica e immagini di archeologia industriale, con i macchinari della centrale che fanno da sfondo alle sculture. Molto suggestiva la presenza inquietante dei due giganteschi ed ormai silenziosi motori Diesel della centrale.

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