Lo sapevate? I gladiatori nella Roma antica erano dei veri e propri sex symbol.
Tutti sappiamo che i gladiatori erano particolari lottatori dell’antica Roma ma non conosciamo tutta una serie di aspetti curiosi su queste persone, così famose anche in tempi moderni, nonostante siano passati tanti secoli. Il nome deriva da gladio, la spada del legionario romano passata che usavano anche i lottatori. La pratica dei duelli tra gladiatori proviene dagli Etruschi e, come molti altri aspetti della cultura etrusca, anche questa fu adottata dai Romani.
I gladiatori avevano in media tra i 20 e i 35 anni (in maggioranza, però, 30), in linea con le aspettative di vita del tempo. E anche l’altezza era in linea con l’epoca: 168 cm.
Il primo spettacolo con gladiatori si svolse probabilmente nel 264 a.C. Nel 105 a.C. i giochi divennero pubblici.
Il numero degli spettacoli gladiatorii aumentò enormemente durante l’Impero.
La dinastia Flavia, iniziata con l’imperatore Vespasiano, fece costruire il più grande e più famoso anfiteatro del mondo, l’anfiteatro Flavio, poi conosciuto dal Medioevo con il nome di Colosseo. Nel IV secolo, l’imperatore Costantino I, dopo aver abbracciato la fede cristiana, li proibì.
A cosa servivano i gladiatori? Secondo le moderne interpretazioni degli studiosi di storia romana, soprattutto a ingraziarsi il popolo e distogliere l’attenzione dei cittadini dalla vita politica. Erano anche un efficace strumento di propaganda. Il primo a capirlo fu Giovenale, che sintetizzò questa strategia politica con l’espressione “panem et circenses”.
I combattenti potevano essere dei veri professionisti, nuovi gladiatori inesperti, condannati, criminali, schiavi, galeotti, prigionieri di guerra, cristiani, o degli uomini liberi, senza distinzioni di razza, né di sesso (i combattimenti di gladiatrici, estremamente rari, erano comunque sempre quelli più richiesti).
I galeotti e i prigionieri di guerra, particolarmente agguerriti per essere sopravvissuti ad anni di lotte e di sofferenze, erano molto ricercati. Molto spesso erano originari di terre lontane (per esempio Numidia, Tracia, Germania), e si proponevano volentieri, in modo da poter progredire in questa carriera.
La maggior parte dei gladiatori erano infatti schiavi o ex schiavi, ma anche come detto individui nati liberi che combattevano sotto contratto con un “manager”. Erano spesso considerati alla stregua delle prostitute, degli attori e dei protettori, e generalmente dei reietti. Spesso li accompagnava la definizione di “infames” (persone di cattiva reputazione).
La cattiva fama giovava comunque ai gladiatori, veri e propri sex symbol del loro tempo. Amati anche dalle donne della nobiltà, che per l’amore di un gladiatore erano disposte a tutto. Come Eppia, moglie di un senatore, che abbandonò il marito per fuggire con un eroe dell’arena.