Il preventorio di Arzana, struttura molto importante degli anni passati, è situato nella periferia est del paese, in via Monsignor Virgilio, è un complesso che si estende per 2.500 metri quadri. Di questo edificio a ferro di cavallo, oggi pericolante, non rimane granché.

All’interno si possono osservare diverse stanze da letto, un giardino interno e diverse decorazioni raffiguranti personaggi dei cartoni animati presenti all’epoca, i quali ci fanno capire che nella struttura venivano ospitati numerosi bambini.

L’edificio, il più importante nel suo genere in Sardegna, venne costruito nel 1911 e divenne centro di ricovero per i malati di tubercolosi provenienti da ogni parte della regione. Nel 1954 venne rinominato “preventorio antitubercolare regionale” ed erano circa 200 i posti letto all’interno della struttura. Dal 1974 inizia il fallimento di questa struttura per la scomparsa quasi totale della malattia, che comportò il trasferimento del personale e nel 1986 venne definitivamente chiuso e abbandonato.

Dal 1986 a oggi, le intemperie hanno reso l’edificio pericolante tanto che nel 1993 parte del tetto è crollata. Il preventorio non è mai stato restaurato.

Dal 2007 è in corso un progetto per quanto riguarda la ristrutturazione dell’edificio, al fine di realizzare una RSA (residenza sanitaria assistita), con circa 7 milioni di euro si potrebbe restaurare l’intera struttura. Alla data odierna i lavori non sono ancora stati avviati in quanto sono venuti a mancare i presupposti del progetto stesso, principalmente riguardanti il finanziamento dell’opera.

Un atto vile e devastante ha segnato Porto Paglia, dove il Solaria Beach Club è stato recentemente distrutto da un incendio doloso. Per molti, quel chiosco non era solo un luogo sulla spiaggia, ma un vero e proprio angolo di paradiso, un rifugio di relax e convivialità gestito con passione da Elena Deriu.

In risposta a questa tragedia, l’artista Nicola Urru ha deciso di esprimere il proprio sostegno come sempre in un modo speciale: attraverso l’arte. Sulla sabbia di Porto Paglia, Urru ha realizzato un’opera simbolica e potente, intrisa di significato e di denuncia.

Il disegno raffigura un demone che brucia i sogni di una ragazza che piange, un’immagine che evoca con forza il dolore e l’ingiustizia subiti. Su instagram, messaggi pieni di indignazione:

Elena Deriu, la titolare del Solaria Beach Club, ha ricevuto con emozione il tributo di Urru. Questo gesto artistico non è solo un omaggio al chiosco distrutto, ma anche un segno di solidarietà verso chi ha investito anima e cuore in un progetto così speciale.

L’opera sulla sabbia ha raccolto l’attenzione di molti visitatori, diventando un simbolo di speranza e di rinascita per la comunità locale. Porto Paglia, ferita da questo atto di vandalismo, si unisce attorno a Elena e al suo sogno, nella speranza che il paradiso perduto possa, un giorno, rinascere dalle ceneri.