È un’Ogliastra con una dimensione sempre più internazionale quella emersa nel corso dell’evento di presentazione delle azioni di promozione turistica realizzata dal Consorzio Industriale Provinciale dell’Ogliastra per l’Assessorato al Turismo della Regione Autonoma della Sardegna. Un’azione trasversale composta da una serie di attività che hanno cercato di raggiungere tutti i target possibili nel campo dell’offerta turistica, affianco ai tradizionali strumenti del marketing territoriale quelli più innovativi della tecnologia digitale e, nel caso della promozione dell’aeroporto, anche dell’intelligenza artificiale.

“L’aeroporto è un elemento centrale – ha sottolineato Rocco Meloni, vice presidente del Consorzio Industriale – per il rilancio del comparto turistico dell’Ogliastra. La campagna di promozione che ha fatto uso dell’IA è uno strumento importante per rilanciare lo scalo aereo di Arbatax che nel 2023, dalla sua riapertura a oggi, in pochissimi mesi, ha già accolto oltre 400 voli privati. Guardiamo con fiducia al prossimo anno”.

Nel complesso, è stato fatto un ampio uso della multimedialità con prodotti e strumenti che hanno raccontato l’Ogliastra attraverso la potenzialità di un territorio unico nel suo genere: ambiente incontaminato, scenari mozzafiato, la montagna che si tuffa nel mare, storia, tradizioni, cultura, piccoli borghi, la sapienza dei mestieri, l’enogastronomia con l’unicità dei prodotti che sono l’elemento centrale della dieta dei centenari. Si, perché l’Ogliastra è la terra della longevità che racchiude in sé tutti questi elementi. Non un solo segreto, ma tanti, che messi assieme rendono questo luogo unico nel suo genere.

STRUMENTI, AZIONI E RISULTATI

Si tratta di uno strumento musicale tradizionale sardo, molto antico composto da un cilindro di sugherone, poi sostituito anche da grossi barattoli in latta. Sopra la sommità del cilindro viene fissata una membrana di pelle ben tesa fermata con dello spago.

Al centro della membrana dall’interno del cilindro viene fissata una sottile cordicella coperta di pece fermata con due dischetti di cuoio. Tenendo saldamente la cordicella tra le dita e facendola scorrere attraverso la membrana, quest’ultima vibra producendo un suono cupo e basso.

In realtà se per l’uomo non sembra particolarmente fastidioso, lo è moltissimo per i cavalli, che sentendolo all’improvviso si spaventano, si impennano e disarcionano chi li cavalca, oppure si danno alla fuga allontanandosi velocissimi.

Proprio per questa ragione “Su trimpanu” veniva usato dai malviventi e i latitanti braccati dai Carabinieri, per spaventare i cavalli dei militari e riuscire a scappare. Dunque per un lungo periodo l’uso di questo strumento musicale fu vietato dalla legge.

Oggi questo antico strumento viene utilizzato soprattutto nelle sfilate tradizionali e in occasione delle manifestazioni legate al carnevale. Un trimpanu originale, sequestrato tanti anni fa, all’epoca del banditismo sardo, si può ammirare nel piccolo museo allestito nella Legione dei Carabinieri di via Sonnino a Cagliari.