Lo sapevate? In Sardegna c’è un viadotto ferroviario dell’800 a quasi 700 metri di altitudine
Il ponte di Su Sammucu, con i suoi 622 metri sul livello del mare, è il viadotto ferroviario più alto della Sardegna.
In Sardegna sono tantissimi i monumenti di archeologia industriale.
In parte un vanto – per la possibilità di apprezzare le tecniche costruttive del passato – in parte un rimpianto – perché testimoniano un passato spesso più florido del presente – questi monumenti sono disseminati in tutto il territorio regionale.
Tra questi, uno spazio di rilievo lo merita il viadotto ferroviario di Su Sammucu, in territorio di Tonara.
Si trova lungo la linea Mandas-Sorgono, attivata a fine ‘800 e non più attiva a fini di trasporto a partire dal 1997. Questa linea è ancora inserita nel percorso del trenino verde, ma purtroppo, per problemi infrastrutturali, attualmente si interrompe a Laconi.
Il ponte di Su Sammucu, con i suoi 622 metri sul livello del mare, è il viadotto ferroviario più alto della Sardegna.
“Si sviluppa in curva, è lungo circa 63 metri ed alto 37, con 6 archi di dieci metri ciascuno – si legge nel sito del Comune di Tonara -. Presenta caratteristiche architettoniche frequenti nelle altre strutture simili, ma indubbiamente con qualcosa in più. Il Ponte è costituito, tra i pochi in Sardegna, da un doppio ordine di archi, che non si sommano, ma si inseriscono gli uni negli altri. Su Sammucu può costituire, per la sua struttura ingegneristica ed architettonica ma anche per l’ambiente circostante, costituito da montagne granitiche e scistose, coperte da fitti boschi, ed alternate a strette valli lussureggianti, un notevole interesse per una possibile visita. Una particolarità del ponte, ben visibile osservandone attentamente le volte, è la presenza di piccole stalattiti formatesi in circa un secolo in seguito a processi chimico-fisici dovuti allo scorrere dell’acqua piovana fra gli interstizi delle rocce di pietra calcarea che ne formano la struttura. Sono numerosissime e del tutto simili a quelle delle naturali cavità carsiche”.
Oggi è ammirabile direttamente dalla strada statale 295 che collega Belvì e Tonara. Venendo da Belvì lo troverete in tutta la sua bellezza subito dopo una curva. Immerso nel verde rappresenta un bellissimo esempio di archeologia ferroviaria, ma anche un dispiacere per il fatto di non poterlo attualmente attraversare in treno sui binari come meriterebbe.
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