Chiusura in bellezza per il carnevale ogliastrino. A Tortolì ieri sera migliaia di persone si sono riversate tra corso Umberto e via Monsignor Virgilio per ammirare il corteo degli 11 carri allegorici che per l’ultima volta hanno sfilato in questo 2023.

Ad aprire il corteo la Perla Nera della Pro Loco Rocce Rosse, organizzatrice dell’evento, che ha animato la serata con le coreografie preparate dai pirati e dalle piratesse della ciurma.

Tante mascherine colorate e gruppi a piedi hanno fatto da cornice alla manifestazione, come il gruppo di Alice in the wonderland, i Superori, le maschere del carnevale tradizionale, nuoto sincronizzato e tantissimi altri.

Una festa che si é protratta fino a tarda sera con la proclamazione dei vincitori del premio Rocce Rosse ai primi tre carri classificati. Sul podio si sono classificati i “Maya” di Bari Sardo, “Bunga Bunga Squid Game” di Bari Sardo e “La fine di un’era” di Lanusei.

“Siamo felicissimi, il nostro intento era far divertire grandi e piccoli e far lavorare le attività del paese – dichiara soddisfatto Fabrizio Palmas, presidente della Pro Loco Rocce Rosse e continua – ringraziamo gli uffici pubblici che nonostante la mancanza di sindaco e commissario hanno lavorato per permetterci di fare l’evento. Grazie anche a tutte le forze di polizia e al servizio di sicurezza che hanno vigilato incessantemente durante tutta la festa e un grazie a tutti gli sponsor” conclude Palmas.

L’arte e l’abilità dei coltellinai sardi è un fatto noto in tutto il mondo. Da millenni il popolo sardo produce lame di qualità eccellente accompagnate da decorazioni artistiche di incredibile bellezza e valore artigiano.

Ne esistono vari tipi. Le più celebri sono la Pattadese (Pattada), l’Arburesa (Arbus), la Guspinesa (Guspini). Altri centri di eccellenza sono Tempio Pausania, Dorgali, Alghero, Santu Lussurgiu e Assemini. Ci sono poi due macrocategorie: la leppa e la resolza. Quest’ultima di differenzia per essere a serramanico, mentre la leppa ha il manico fisso, almeno nella tradizione.

I vari tipi di coltello sardo – Foto di Vittorio Vittori (Creative Commons, Flickr)

Abitudine diffusa e assai gradita in Sardegna, soprattutto tra gli uomini, è di ricevere in regalo uno di questi magnifici coltelli che gli artigiani realizzano i manico d’osso e lama in acciaio. Non è un regalo come gli altri, ha un significato molto profondo. Oltre a essere un gesto di grande amicizia, rispetto e riconoscimento del valore altrui (soprattutto se il coltello è di grande pregio), è un auspicio di un felice futuro: serve a tagliare tutti i “rami secchi” del passato e concentrarsi sul futuro.

Prima di farvene regalare uno da un vostro amico o da un parente, però, è bene sapere una piccola cosa. Tecnicamente il coltello non si regala. Chi lo riceve è obbligato, secondo la tradizione, a regalare una moneta (di pochissimo valore) alla persona da cui lo riceve. In questo modo il coltello non servirà mai a separare l’amicizia.

Coltelli “Arburesi” e “Guspinesi”