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L’ogliastrino Mauro Piroddi all’Ariston per la finale di Sanremo Rock

Dopo la grande notizia del suo trionfo alle finali regionali di Sanremo Rock, tutta la Sardegna si è stretta intorno al villagrandese Mauro Piroddi – in arte Diadema –, attendendo con ansia il responso delle finali nazionali e seguendo in diretta l’evento.

E sul palco dell’Ariston, Piroddi, ha portato – con ardore e il sostegno della sua terra e non solo – il singolo “Un bacio di riserva”.

«Non sono passato,» racconta «ma è stata una delle occasioni più emozionanti della mia vita: è stato un vero onore. Dalla cameretta di un bilocale a Casale Monferrato dove vivo adesso fino al palco dell’Ariston, in finale nazionale: non me lo aspettavo. Questo traguardo importante mi ha portato a pensare che nella vita non ci sia nulla di impossibile: cantavo con il cuore e facevo cantare le mie sensazioni.»

Il 26enne ogliastrino vive d’arte, canta, disegna e scrive da sempre: «Ho iniziato a cantare da bambino i canti tradizionali della mia terra, per poi arrivare a scrivere e cantare canzoni in italiano riprendendo le linee del vecchio cantautorato» racconta, andando indietro nel tempo.

«Il successo arriva con la determinazione, non basta il talento» chiarisce. «Si deve essere ossessionati da ciò che si fa per arrivare in cima alla vetta.»

«Invito i giovani come me a non avere vergogna di mostrare ciò che amano fare» continua, accorato. «È più vergognoso stare con le mani in mano piuttosto che coltivare le proprie passioni, i propri sogni!»

Conclude ringraziando chiunque l’abbia incoraggiato: «Questa è solo una parte del viaggio, mi darò tante altre possibilità» dice. «Dedico questo traguardo alle mie nipotine Ludovica e Petra. Ringrazio inoltre l’azienda in cui lavoro, la Sanber, per avermi dato l’opportunità di assentarmi per prendere parte a questo bellissimo percorso. Saluto mia madre, mio padre e mio fratello: li ringrazio per i loro incoraggiamenti, malgrado la distanza che ci divide! All’Ariston ho avuto l’onore e il piacere di portare con me i miei zii Piero e Milva, insieme alla mia nipotina. Sono stati da sempre pronti a seguirmi e accompagnarmi in tutti i miei percorsi musicali e li considero i miei secondi genitori.»

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