Lo sapevate? 52 anni fa a Santadi fu scoperto il tesoro di Su Benatzu, uno dei ritrovamenti più entusiasmanti dell’archeologia sarda.

Il ritrovamento avvenne nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 giugno del 1968. Un gruppo di speleologi e studiosi, trovò in una cavità carsica nel territorio di Santadi (grotta Pirosu) un magnifico tesoro. Il gruppo scese nella cavità non senza difficoltà e dopo aver attraversato sale ricche di concrezioni arrivo nella sala delle cerimonie, un tempio ipogeico dedicato al culto dell’acqua, che i nuragici portarono circa tremila anni fa nel ventre della terra.

Una scoperta di grande rilievo scientifico che ebbe un risvolto amaro per gli scopritori, in quanto non venne loro riconosciuta la paternità del ritrovamento.

Il tesoro è costituito da un grande deposito di ceramiche costituite da vasi, ciotole, lucerne, una delle quali decorata con motivi ornamentali a cerchi concentrici ed a lisca di pesce e numerosi corredi votivi, alcuni dei quali d’oro. Con essi erano numerosi bronzi costituiti da bracciali, pugnali ad “elsa gammata”, un tripode ed una colonnina.

A Ulassai si è innescata una polemica a seguito di alcuni segni di sgommate di un’auto – durante la gimkana notturna di sabato scorso – apparse sull’opera permanente “Il volo del gioco dell’oca” di Maria Lai in piazza Barigau.

A fare chiarezza sulla vicenda, interviene l’Amministrazione comunale con un comunicato ufficiale: “In riferimento a ciò che è accaduto durante la manifestazione notturna di Gimkana in piazza Barigau sembra doveroso un commento sulla questione. La piazza Barigau grazie alle sue generose dimensioni ospita da sempre diverse tipologie di eventi tra cui feste paesane che interessano l’area oggetto di discussione”.

“L’opera dell’artista Maria Lai – continua la nota-, realizzata sulla piazza affinché tutti potessero goderne attraverso il gioco, è di per se esposta a molteplici fattori di rischio e usura. Questo non concede in alcun modo la libertà di deturparla o arrecare danno in modo volontario ma allo stesso tempo la espone a un utilizzo, se vogliamo non convenzionale per un’opera d’arte.
La vicinanza alla pista in cui si svolgeva la manifestazione e la parziale mancanza di protezioni lungo tutto il perimetro della zona cementata ha fatto si che venisse violata. Lungi dal voler sminuire l’accaduto, è giusto evidenziare come si sia trattato di un gesto di cui, in quel momento, non si conoscevano valore e conseguenze”.

Spiega il comune della Valle del Padru: “Gli organizzatori hanno tempestivamente reagito per limitare i danni e come evidenzia la foto, si sono prontamente adoperati per ripulire l’opera e riportarla allo stato originario. Anche il referente del Moto Club, Marco Vargiu, ha decisamente riconosciuto l’errore commesso dall’automobilista ma ha ricordato che Maria Lai realizzò l’opera perché i bambini ci giocassero, le persone la abitassero in modo che la piazza fosse sempre viva”.

“Questo episodio, che ci auguriamo non ricapiti più, deve insegnarci al rispetto di tutte le accortezze che i nostri luoghi e le opere che custodiamo, meritano e a farne tesoro facendone un uso consono. Ringraziamo il Motoclub Ulassai per l’impegno nell’organizzazione di una serata che ha avuto tanto successo ed è stata largamente partecipata”, conclude l’Amministrazione.